Australia: le dimissioni di Eddie Jones sono un bene per le casse della federazione

Parola dell’amministratore delegato Phil Waugh

Eddie Jones (Ph. Sebastiano Pessina)

Eddie Jones (Ph. Sebastiano Pessina)

Eddie Jones non è più il coach della nazionale australiana. La notizia è stata ufficializzata lunedì 30 ottobre e, come spesso accade con l’ex allenatore dell’Inghilterra, ha fatto rumore.

Le sue dimissioni sono arrivate al termine di una Rugby World Cup disastrosa per i Wallabies, che fa il paio con un 2023 in generale deludente.

Jones era stato scelto per ridare linfa vitale ad una squadra giudicata in crisi dopo il novembre internazionale 2022, culminato con una vittoria in Galles, ma memorabile anche per le sconfitte in Italia, in Francia e in Irlanda.

A farne le spese era stato Dave Rennie, licenziato a dicembre e poi sostituito a gennaio 2023 proprio da Eddie Jones a cui era stato chiesto di portare al meglio la squadra verso la RWC.

Australia: le dimissioni di Eddie Jones sono un bene per le casse della federazione

L’epilogo amaro di questa avventura però ha anche dei risvolti positvi, almeno secondo Phil Waugh, amministratore delegato della federazione australiana.

Secondo l’ex flanker allenato proprio da Eddie Jones, la sua dipartita consente all’organo di governo di rifiatare soprattutto dal punto di vista economico.

Lo ha detto apertamente, facendo riferimento alla fine di un contratto oneroso: “Penso di essere stato abbastanza trasparente sul fatto che la federazione è in una situazione finanziaria molto buona attraverso la separazione”.

In generale le dichiarazioni di Waugh, che poi ha parlato di una performance mondiale del livello più basso di sempre, hanno fatto trasparire diversi elementi di disaccordo.

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La difesa dei veterani e la saga giapponese

“Michael Hooper, Quade Cooper, Bernard Foley, avevano da 280 a 300 caps in tre”, ha detto Waugh. “Hanno tutti messo in gioco il loro corpo per un lungo periodo di tempo e sono modelli di azione non solo per i loro coetanei, ma anche per i giovani ragazzi e ragazze che si affacciano all’alto livello. Quindi penso che sia un commento assolutamente ingiusto nei confronti di quei giocatori dato ciò che hanno contribuito al rugby”.

Leggi anche: Eddie Jones: “Hooper e Cooper non erano gli esempi giusti per l’Australia”

Il riferimento in questo caso è alle parole di Eddie Jones, che aveva apostrofato Hooper e gli altri giocatori non selezionati per la RWC, come atleti non più in grado di essere modelli di impegno.

Infine una riflessione sui rumors che durante la RWC hanno ipotizzato un trasferimento di Jones in Giappone, nonostante il contratto in essere con l’Australia.

“Ho preso Eddie in parola. Ho visto alcune delle risposte che ha dato ai media e non sono state le più chiare.” Conclude Phil Waugh. “Che sia vero o meno non credo che questo cambi la posizione in cui ci troviamo in questo momento, sia che  Eddie dovesse rimanere o se Eddie dovesse andarsene.”.

 

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