Presentato ufficialmente il tecnico argentino che prenderà le redini degli Azzurri
Il tecnico argentino Gonzalo Quesada è ufficialmente il nuovo capo allenatore dell’Italia.
L’head coach è stato presentato nella mattinata di martedì 31 ottobre presso il Salone d’Onore del CONI di Roma.
Quesada è stato introdotto dal presidente FIR Marzio Innocenti, che ha esordito con un ringraziamento a chi ha appena lasciato la posizione di capo allenatore: “Grazie a Kieran Crowley, che ha preso la nazionale in grossa difficoltà, gli è stato chiesto di far tornare fiducia e coraggio a un gruppo giovane. Insieme allo staff ha fatto un lavoro splendido, sono stati ottenuti anche alcuni risultati. Tuttavia il nostro ruolo ci impone di vedere oltre l’immediato.”
“A marzo, dopo il Sei Nazioni, abbiamo individuato diversi motivi per scegliere che il nuovo ciclo dovesse essere intrapreso con un nuovo tecnico. D’accordo con il Direttore Tecnico Daniele Pacini abbiamo cercato un nuovo profilo e la scelta si era ristretta a due persone, di cui Gonzalo Quesada era la prima scelta. Prima di tutto per la sua persona, e poi perché è un tecnico curioso, attento ai dettagli e che è arrivato nello staff della Francia alla finale di RWC, è arrivato in finale di Super Rugby con i Jaguares, ha vinto un titolo in Francia.”
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Le prime parole di Gonzalo Quesada come capo allenatore dell’Italia si sono concentrate sulle sue prime priorità: “Per me allenare l’Italia è stata una scelta facile. Ho già lavorato in due staff internazionali e sono stato capo allenatore in Europa, il prossimo passo della mia carriera è essere alla testa di una squadra internazionale. Era il mio obiettivo.”
“Sono onorato di essere qui. So che è una grande sfida. Spero di conoscere velocemente lo staff e i giocatori per cominciare a preparare il prossimo Sei Nazioni.”
“In questo periodo prima dell’insediamento ho seguito la nazionale, ho visto Benetton e Zebre e parlato con i due head coach delle franchigie, ma prima di parlare di gioco la mia priorità è definire la visione comune con lo staff. Sono molto convinto dei miei principi e della mia identità di gioco, ma per prima cosa il mio compito è di ascoltare quale sia la cultura del rugby italiano. Poi, proveremo ad addentrarci in questa nuova avventura insieme a staff e giocatori.”
“Il mio è un lavoro da svolgere con tutti, club, franchigie, nazionale under 20 e tutto il rugby italiano. Mi sento già parte della famiglia del rugby italiano. Ho voglia di ascoltarlo e scoprirlo.”
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