L’arbitro dei record si ritira, Wayne Barnes appende il fischietto al chiodo

“È stato un viaggio incredibile”

Arbitri inglesi (con un pizzico di Italia) per le finali di Champions e Challenge Cup (ph. Sebastiano Pessina)

L’arbitro dei record si ritira, Wayne Barnes appende il fischietto al chiodo (ph. Sebastiano Pessina)

È ufficiale, Wayne Barnes, iconico fischietto e arbitro dei record di World Rugby si ritira. Il 44enne inglese lascia la scena del rugby mondiale dopo aver concluso la sua quinta Rugby World Cup da protagonista, avendo arbitrato la finale dello Stade de France tra Sudafrica e Nuova Zelanda.

Riconosciuto come uno dei migliori arbitri di tutti i tempi, Wayne Barnes detiene molti record, oltre a essere l’unico ad aver partecipato a cinque Coppe del Mondo con ben 27 match arbitrati, ha diretto 111 test match internazionali in 17 anni di carriera e in 92 ha fatto da assistente o da TMO, nessuno come lui.

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Wayne Barnes ha inoltre stabilito il record di partite arbitrate del Sei Nazioni con 26 incontri e ha diretto diverse finali delle coppe europee oltre a 13 match del Rugby Championship australe, prima Tri Nations.

Infine nel 2019 è stato premiato con il World Rugby Referee Award, il riconoscimento per il miglior arbitro della stagione internazionale di quell’anno.

Wayne Barnes, l’arbitro dei record, annuncia il ritiro

A commento della sua decisione, Wayne Barnes ha dichiarato: “Negli ultimi 20 anni sono stato protagonista di alcune delle più grandi partite di rugby della storia. Ho ammirato alcuni dei migliori giocatori del mondo e ho lavorato con alcuni dei migliori allenatori che il gioco abbia mai prodotto.”

“Sabato scorso ho avuto il privilegio di arbitrare la Finale della Coppa del Mondo tra due delle squadre più iconiche dello sport: gli All Blacks e gli Springboks. La gente spesso dice che si capisce quand’è il momento giusto per andare in pensione, e questo lo è di certo per me e per la mia famiglia.”

“I miei figli hanno avuto poco tempo con il loro papà e ora non vedo l’ora che arrivino i fine settimana in famiglia, le loro partite, le assemblee scolastiche e le feste di compleanno.”

“Mia moglie Polly si è sacrificata più di chiunque altro affinché io potessi raggiungere alcuni dei miei obiettivi personali. Mentre io ero via quasi tutti i fine settimana e per buona parte dell’anno, lei ha dovuto destreggiarsi tra essere la mamma straordinaria di due figli attivi e portare avanti una carriera di grande successo.”

“Continuerò a sostenere gli arbitri e a lavorare a stretto contatto con l’associazione degli ufficiali di gara internazionali per garantire che gli arbitri di tutto il mondo non solo abbiano una voce unica ma anche un’adeguata rete di supporto per loro e le loro famiglie, in particolare poiché gli abusi e le minacce online sono aumentati fino a diventare una abitudine per tutti coloro che sono coinvolti nel gioco.”

“Sono davvero orgoglioso del fatto che la mia carriera mi abbia portato a cinque Coppe del Mondo, 26 partite del Sei Nazioni, tre finali di Champions Cup e 10 finali di Premiership inglese, e sono grato a tutti coloro che mi hanno aiutato lungo il percorso, in particolare Chris White, Tony Spreadbury, Brian Campsall, Nigel Yates e Phil Keith-Roach.”

“È stato un viaggio incredibile.”

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Sir Bill Beaumont ha voluto salutare pubblicamente Wayne Barnes e ha dichiarato: “Wayne Barnes è stato uno straordinario ambasciatore del rugby, dentro e fuori dal campo. La cosa che lo rende speciale non è la sua stellare carriera arbitrale, ma il contributo che ha dato al gioco, rendendo l’arbitraggio più accessibile. Sarà ricordato come uno dei migliori.”

“A nome di World Rugby e della famiglia globale della palla ovale, vorrei ringraziare Wayne Barnes per la sua incredibile dedizione, l’impegno, la passione e l’amore per il gioco, che lo hanno portato a ottenere il massimo riconoscimento del movimento: la selezione al merito per arbitrare la Finale della Rugby World Cup 2023. Oltre ad aver ricevuto giustamente il World Rugby Referee Award nel 2019.”

“Arbitrare è un lavoro difficile, forse il più difficile nello sport. Ci vuole una persona speciale con passione, dedizione e una rete di supporto attorno a sé per essere così bravo per così tanto tempo, per arbitrare 111 test e per guadagnarsi il rispetto di giocatori, allenatori e tifosi.”

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