Rivediamo l’irreale partita del terza linea africano che ha reso un incubo la finale di Jordie Barrett e dei suoi compagni
Nel secondo Campionato del Mondo consecutivo vinto dal Sudafrica c’è tanto di Pieter-Steph Du Toit. Il mostruoso terza linea ha infatti messo a segno qualcosa come 28 placcaggi nella finale contro gli All Blacks, confermandosi giocatore capace di esprimere una costanza di lavoro unica nel rugby mondiale.
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Sono stati complessivamente 2019 i placcaggi fatti dai sudafricani nella sfida contro i tutti neri, record di sempre per la partita decisiva, 28 dei quali appunti messi a segno da Du Toit che entra in una ristrettissima lista di giocatori capaci di arrivare a quel dato: prima di lui ci sono Thierry Dusatoir, da record sempre contro gli All Blacks nel quarto di finale 2007, Taulupe Faletau (nel 2011) e Jonny Gray (nel 2019).
Il vecchio primato in finale apparteneva a Richie McCaw a quota 18, ma è stato letteralmente spazzato via. Nienaber ha commentato così la prova del suo giocatore: “La difesa doveva essere il nostro punto di forza e lui è stato eccezionale. Ha guidato con l’esempio una squadra che ha dimostrato di volere in maniera quasi disperata questa vittoria, si è sempre messo nelle posizioni giuste”. Il più “colpito” da Pieter-Steph Du Toit è stato Jordie Barrett, messo a terra qualcosa come sette volte, poi ne ha piazzati quattro su Ardie Savea e tre ciascuno su Brodie Retallick, Shannon Frizzell, Rieko Ioane e Scott Barrett.
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Nato a Città del Capo il 20 agosto 1992, Du Toit ha diviso la sua carriera in patria tra Shakrs (2012-2015) e Stormers (2016-2021) prima di passare nella scorsa stagione in Giappone dove veste la maglia dei Toyota Verblitz.
La leggenda di Pieter-Steph Du Toit: tutti i suoi 28 placcaggi nella finale con gli All Blacks
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