Dopo il ritiro l’ormai ex direttore di gara vuole dedicarsi a far sì che l’odio online venga perseguito
Wayne Barnes ha offerto la sua prima intervista dal proprio ritiro alla BBC e si è schierato contro le minacce online subite dalla sua ex categoria professionale.
“Quando le persone minacciano tua moglie e i tuoi figli dovrebbero essere ritenute responsabili e punite di conseguenza” ha detto l’arbitro dell’ultima finale di Rugby World Cup.
“Siamo abituati al fatto che gli altri non siano d’accordo con le nostre decisioni. Fa parte del gioco. Minacce di violenza sessuale, minacce che dicono ‘sappiamo dove abiti’, invece, sono cose che superano un certo limite. E sui social media la situazione sta peggiorando, [quello che è accaduto dopo la finale] non è stato un caso isolato.”
Barnes è stato oggetto di diverse minacce e insulti sui propri account social dopo aver diretto la finale di Rugby World Cup tra Sudafrica e Nuova Zelanda, la sua centoundicesima direzione internazionale.
“Sono sui social per molti motivi. Uno per promuovere le attività di beneficienza che faccio, ma anche per promuovere l’arbitraggio e spiegare quanto sia un lavoro difficile ed umanizzarlo. Ho fatto la scelta di esserci e con quella viene la possibilità per le persone di inviare messaggi di odio e violenza.”
“Se sei un tifoso e mandi il tuo vile messaggio alle famiglie delle persone, minacciandole, perché dovresti essere coinvolto nella famiglia del rugby? La parte con la quale non riesco a far pace e con cui non la farò è quanto insieme agli insulti arrivano le minacce alla mia famiglia. La cosa che voglio è far sì che queste cose siano prese in maggiore considerazione. Che le persone siano tenute ad essere più responsabili, anche da un punto di vista legale. Vorrei che la giustizia considerasse il fatto di intervenire, vorrei delle norme su quello che i social possano fare per prevenire certi comportamenti.”
“La gente non vede il lato umano dell’arbitraggio. Pensano che tu sei solo la persona che si è presentata un sabato pomeriggio per rovinargli la giornata.”
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