Le critiche arrivano da un gruppo di ex giocatori internazionali
Prima l’attesa per le parole di Fabien Galthiè, successive all’eliminazione ai quarti di finale della Rugby World Cup 2023 giocata in casa, e ora le critiche.
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Più di tre settimane di riflessione non sono riuscite a “sgonfiare” la pressione mediatica intorno alla delusione per la mancata vittoria iridata da parte dei Bleus, che erano anche paese organizzatore dell’evento planetario.
A scagliarsi contro il ct e le sue parole, sono stati oltralpe, tanti ex giocatori della Francia: Richard Dourthe a Benjamin Kayser passando per Cedric Heymans.
I tre hanno detto a Canal+: “Nella conferenza stampa che ha fatto, sembrava quasi che Fabien Galthiè considerasse le persone come degli idioti. Tutti lo adorano per il suo profilo, in certe cose è perfetto, ma vorremmo sapere: perché abbiamo perso?”.
“Poi un’altra cosa: vanno benissimo i dati e le casualità, ma perché abbiamo avuto così tanti infortunati? Ripeto – forza la mano Richard Dourthe – Galthiè ha fatto tanto con la sua persona per avvicinare tanti al rugby e renderlo ancora più popolare, ma poi ci sono le analisi e risultati. Siamo stati eliminati ai quarti, come le Fiji e il Galles, abbiamo fatto solo uno step in più della Romania, del Giappone o della Scozia (dice con sarcasmo, ndr”.
“Con il Sudafrica, Rassie Erasmus e Jacques Nienaber gli hanno mangiato in testa. E’ successo tutto quello che avevano pensato e il corso degli eventi non è stato cambiato. Con giocatori come Kwagga Smith e Handré Pollard hanno gestito il ritmo della gara e questo li ha portati a vincere. Ci sono state tante parole belle, ma poca analisi. E anche le domande – insistono i tre – non erano fatte per vederlo parlare di analisi. La verità è che abbiamo perso ai quarti e su questo non è stato poi più detto nulla”.
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