Dopo Eddie Jones anche il presidente federale ha lasciato l’incarico, al suo posto un ex-giocatore dei Wallabies campione del Mondo
La crisi innescata nel rugby australiano a seguito della disastrosa partecipazione alla Rugby World Cup 2023 sembra aver raggiunto il suo apice. Proprio oggi, domenica 19 novembre, sono arrivate le dimissioni del presidente di Rugby Australia Hamish McLennan ed è stato votato il suo successore, l’ex giocatore dei Wallabies Daniel Herbert.
Hamish McLennan appena pochi giorni fa era stato invitato a dimettersi da una mozione guidata dal Presidente della Queensland Rugby Union, Brett Clark. Il presidente inizialmente ha tentato di resistere alla richiesta del consiglio, ritenendola una scelta divisiva. Nelle ultimissime ore però, constatato l’umore all’interno della Federazione, ha infine ceduto alle pressioni.
Daniel Herbert è il nuovo presidente di Rugby Australia
Il consiglio di Rugby Australia si è quindi riunito e ha eletto il successore di McLennan, l’ex-centro dei Wallabies Daniel Herbert. Il classe 1974 ha giocato 67 match con la maglia dell’Australia ed ha fatto parte della squadra che ha vinto la Coppa del Mondo nel 1999. Dal 2020 è entrato a far parte del consiglio direttivo della Federazione.
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Il consiglio ha ritenuto che l’esperienza di Herbert sia ideale per guidare lo sviluppo del gioco dalla base al livello d’élite, sia nel rugby femminile che in quello maschile. Inoltre, si legge nel comunicato, è nella posizione ideale per guidare il continuo e incrollabile impegno del consiglio di Rugby Australia di ravvicinare il gioco in tutto il Paese.
Il nuovo presidente di Rugby Australia, Dan Herbert, ha dichiarato: “Non è mai stato così importante per il consiglio di Rugby Australia, in collaborazione con le Rugby Unions, riunirsi e attuare la riforma di cui abbiamo assolutamente bisogno per creare un sistema adeguato al livello d’élite e per mantenere gli impegni presi, tra cui quello di investire nel rugby di base e femminile”.
“L’Australia ospiterà il tour dei British and Irish Lions nel 2025, la Coppa del Mondo di rugby maschile del 2027, quella femminile del 2029 e i Giochi Olimpici del 2032: la riforma che stiamo portando avanti sosterrà la competitività delle nostre squadre nazionali, oltre a creare un impegno più profondo con la comunità del rugby e con i tifosi di tutto il mondo”.
“Prendiamo atto che le diverse Rugby Unions non si oppongono alle proposte di centralizzazione di Rugby Australia e rimangono impegnate a sostenere l’allineamento del livello d’élite”, ha concluso il nuovo presidente.
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