L’ex grande numero 10 degli All Blacks lancia un messaggio in chiave futura: attenzione ai bambini che oggi guardano il nostro sport
Sarebbe stato strano il contrario, e infatti la Rugby World Cup 2023 da poco conclusa ha acceso un’infinità di dibattiti sulla condizione nel quale versa il gioco dopo il decimo torneo iridato nella sua storia. L’ultimo a esprimersi è stato Carlos Spencer, un assoluto genio ovale, protagonista con gli All Blacks dal 1995 al 2004 grazie ai quali ha ottenuto il bronzo mondiale nel 2003.
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Parlando a una radio neozelandese il 48enne Carlos Spencer ha citato la finale Sudafrica-Nuova Zelanda come esempio di tutto quello che secondo lui non va nel rugby odierno. “Mi tocca essere d’accordo sul fatto che il TMO sta rovinando il gioco, durante la Coppa del Mondo e comunque tutto il torneo ha avuto troppa influenza. L’arbitro altrimenti a cosa serve in mezzo al campo?”.
Anche altri grandi del recente passato, come Nigel Owens, si sono scatenati contro l’eccessivo uso del TMO chiedendo a gran voce delle modifiche, anche relativamente al bunker che sicuramente non è piaciuto.
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Da giocatore che puntava molto sul creare spettacolo, Carlos Spencer aggiunge: “Attenzione, bisogna essere consapevoli di dove sta andando il rugby nel 2023 con tutta questa tecnologia. Nel corso degli ultimi anni, secondo me, si è persa molta spettacolarizzazione ad alto livello e poi non va dimenticata una cosa. I bambini di oggi saranno i campioni di domani, siamo sicuri che vedendo questo tipo di rugby possano appassionarsi del tutto al nostro sport?”
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