Il piazzato che consentì all’Inghilterra di diventare campione del mondo
Mentre il Sudafrica si gode il suo quarto trionfo iridato e la Nuova Zelanda ancora recrimina per quanto successo nella finalissima di Parigi, la storia della Rugby World Cup rivive un anniversario storico.
I 20 anni dal leggendario drop di Jonny Wilkinson che, nei supplementari della finalissima 2003, fra Australia e Inghilterra, consentì a britannici, a tempo scaduto, di vincere la partita e laurearsi per la prima e unica volta nella loro storia come campioni del mondo. Un’impresa clamorosa, visto che nessun’altra compagine dell’Emisfero Nord ci è mai più riuscita.
Ma torniamo per un momento con la memoria a quel momento e a quell’azione. Tutto parte da una touche in attacco per l’Inghilterra, Wilkinson compare una prima e rapida volta nel multifase, poi lascia agli altri fare il lavoro d’avanzamento preparandosi al momento dei momenti.
Gli avanti progrediscono nei ventidue australiani preparando il setup per il drop. La palla esce dal raggruppamento a venti secondi dalla fine, col risultato sul 17-17. Wilkinson fa suo l’ovale, lo fa sbattere per terra e sul rimbalzo successivo lo calcia – di destro – per lui che è un mancino naturale, in mezzo ai pali.
Gli inglesi esultano: è di fatto il colpo del ko e della vittoria iridata, anche perché sul breve restart residuo l’Australia non riesce a mettere ulteriori punti sul tabellino. E’ storia, l’Inghilterra vince la Rugby World Cup 2003.
Sono passati 20 anni dal leggendario drop di Jonny Wilkinson
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