Una breve analisi sulle convocazioni del neo CT degli Azzurri per il raduno di Parma dell’11 dicembre
Gonzalo Quesada ha ufficializzato la lista di giocatori dell’Italia convocati per il raduno conoscitivo che si terrà a Parma l’11 dicembre 2023.
Un primo approccio per lavorare con il suo nuovo staff e soprattutto per condividere con i giocatori la propria filosofia di gioco in vista del primo impegno del 2024: il Sei Nazioni.
Si tratta di una selezione che va contestualizzata nell’ambito di una finestra non riconosciuta nel calendario internazionale. Per questa ragione mancano tutti gli atleti impegnati nei campionati esteri.
Anche se sono stati chiamati solo i giocatori di Benetton e Zebre si possono intravedere alcune scelte che fanno intendere quali sono i profili che andranno a costruire le fondamenta del nuovo progetto tecnico di Quesada.
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Gli esordienti
I giocatori esordienti sono quelli su cui con ogni probabilità si concentra la maggiore attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori. Detto che il raduno non prevede attività di campo, si intuisce già quali potranno essere i prospetti per la prossima edizione del Sei Nazioni 2024 e magari oltre.
Muhamed Hasa, Matteo Nocera, Luca Rizzoli, Mirco Spagnolo, Giacomo Ferrari, Alessandro Izekor e Filippo Drago non hanno mai vestito l’Azzurro della nazionale maggiore, ma possono legittimamente sperare di farlo in un futuro non così lontano.
Ognuno di loro arriva a questa prima chiamata in virtù di un buon minutaggio, il primo requisito per entrare nel gruppo allargato della nazionale. Poi ci sono le prestazioni. In questo primo scorcio di stagione tutti loro hanno dimostrato competitività in un campionato probante come lo United Rugby Championship.
Hasa, Nocera, Rizzoli e Spagnolo rappresentano delle soluzioni che potrebbero portare profondità in un reparto come quello della prima linea in cui le alternative non sono mai abbastanza.
Izekor e Ferrari invece vanno ad aggiungersi ad un blocco di terze linee molto forti e difficilmente sostituibili nel breve periodo. Quando però sono stati chiamati in causa con Benetton e Zebre hanno risposto sempre presente e quindi hanno tutte la carte in regola per mettere in difficoltà Quesada nelle sue scelte definitive in vista del torneo continentale che inizia a febbraio.
Il centro Filippo Drago ha saputo cogliere le opportunità con Treviso e anche lui si candida a dire la sua in una zona del campo dove gli infortuni hanno frequentemente condizionato le opzioni a disposizione dello staff tecnico.
I ritorni
Si rivedono Gianmarco Lucchesi, Riccardo Favretto, Edoardo Iachizzi, Giovanni Licata, Jake Polledri, Leonardo Marin, Tommaso Menoncello, Marco Zanon, Giosuè Zilocchi, Edoardo Padovani e Jacopo Trulla.
C’è chi rientra (o è in procinto di rientrare) da infortuni di lunga durata come Jake Polledri, Leonardo Marin, Tommaso Menoncello e chi come Gianmarco Lucchesi ed Edoardo Padovani il campo lo ha già rivisto in veste di protagonista.
Giovanni Licata, Marco Zanon, Edoardo Iachizzi (escluso all’ultimo tuffo dalla Coppa del Mondo) invece si sono guadagnati questo primo cenno di fiducia a suon di metri guadagnati in attacco e placcaggi efficaci in difesa: in poche parole giocando bene. Insieme a loro hanno dimostrato di valere ancora il livello internazionale Giosuè Zilocchi, Jacopo Trulla, Riccardo Favretto, ognuno lontano dal campo per diversi ragioni, ognuno di loro in progressivo rientro nel palcoscenico che gli compete.
Poi ci sono Andrea Zambonin e Simone Gesi, entrambi nella lista dei preconvocati alla RWC e poi tagliati da Kieran Crowley a ridosso della rassegna iridata al pari di Favretto e Iachizzi. Il trequarti ala di origine livornese è risultato ancora una volta brillante finalizzatore in URC e dopo l’esordio con la nazionale in Scozia a marzo si candida ad essere un outsider vero nel quaderno degli appunti del coach argentino. Lo stesso vale per Zambonin, titolare affidabile nelle Zebre in versione 2023/24.
Da notare che l’appuntamento di Parma è dedicato anche agli infortunati lungodegenti come Paolo Buonfiglio e Ion Neculai.
Gli esclusi
Considerando i giocatori di Zebre e Benetton che hanno indossato la maglia della nazionale (o sono stati coinvolti in attività di preparazione pur senza raccogliere caps) più o meno recentemente, non sono stati chiamati l’estremo Matteo Minozzi, i piloni Tiziano Pasquali e Filippo Alongi, l’apertura Giovanni Montemauri e il seconda linea Marco Lazzaroni.
Se per quest’ultimo (utilizzato solo durante la gestione di Franco Smith) appare piuttosto remoto un reintegro nel gruppo, gli altri quattro potrebbero ancora avere delle concrete chance di riaffacciarsi all’alto livello. La non selezione probabilmente è molto più legata allo scarso impiego in franchigia che non a temi squisitamente tecnici.
Minozzi, che era stato inserito nel gruppo di Crowley nella prima parte del Sei Nazioni 2023, non è ancora sceso in campo col Benetton. Stessa sorte per Filippo Alongi, a secco di presenze dall’inizio del campionato. Pasquali invece ha accumulato 81 minuti in 3 presenze e Montemauri ha esordito sabato scorso con la maglia delle Zebre.
Per loro sarà necessario prima di tutto trovare continuità nei rispettivi club. I tempi per fare la corsa ad un posto in Azzurro ci sono, ma iniziano a stringere.
Valerio Bardi
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