Rivelati i nomi di più di 200 ex-giocatori che si sono uniti all’accusa
La causa legale intentata dallo studio legale Rylands, a nome di un folto gruppo di ex-giocatori, contro World Rugby, la federazione inglese (RFU) e quella gallese (WRU) a partire dalla fine del 2020 si allarga sempre più.
L’accusa è quella di non aver adeguatamente protetto i propri tesserati dai pericoli di danni permanenti dovuti alle ripetute concussions e ai traumi cranici sub-concussivi. Ormai i giocatori professionisti e semi-professionisti in pensione che si sono uniti alla causa legale sono ben più di 200 e, nelle ultime ore, la maggior parte di questi ha rivelato il proprio nome.
Leggi anche: Rugby Australia sperimenta nuove regole sull’altezza dei placcaggi
Concussions, svelati più di 200 ex-giocatori che si sono uniti alla causa legale
Stando ai numeri riportati dal portale PlanetRugby, in totale sono 295 gli ex-atleti che si sono uniti all’accusa. Nelle ultime ore di ben 212 tra questi sono stati rivelati i nomi. Alcuni erano già conosciuti da tempo, come Steve Thompson, campione del mondo con l’Inghilterra nel 2003, e Ryan Jones, ex-capitano del Galles, che lo avevano annunciato pubblicamente da tempo.
A loro si sono aggiunti altri nomi di altissimo livello, come l’inglese Phil Vickery, le ex-stelle del Galles Gavin Henson, Colin Charvis e Alix Popham, nonché il centurione scozzese Sean Lamont.
Nelle ultime ore si è infatti tenuta un’udienza presso la Royal Courts of Justice, che ha permesso di conoscere questi nomi. Il giudice ha stabilito che l’accusa dovrà attendere fino al prossimo anno per scoprire se il loro ordine di contenzioso di gruppo – il che significa che le singole cause legali possono essere gestite insieme – può procedere.
World Rugby ha rilasciato una dichiarazione dopo l’udienza in cui si legge: “Non dobbiamo dimenticare le persone e i giocatori al centro di questo caso. Le azioni legali ci impediscono di sostenere i giocatori coinvolti, molti dei quali vengono nominati pubblicamente per la prima volta in queste ore. Ma vogliamo che sappiano che abbiamo a cuore la loro lotta, che li ascoltiamo e che sono membri della famiglia del rugby.”
“Il benessere dei giocatori è la massima priorità del rugby e continuerà ad essere la nostra massima priorità. Il rugby è impegnato a guidare l’agenda della sicurezza nello sport, guidato dall’evoluzione della scienza e della ricerca per proteggere e sostenere i giocatori a tutti i livelli”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.