Il presidente federale: “Il rugby internazionale garantisce il 65% delle nostre risorse”. E si parla anche dell’ampliamento di Monigo
Il Benetton e la FIR hanno rinnovato fino al 2028 l’accordo che vedrà la società biancoverde rappresentare l’Italia nello United Rugby Championship. Si tratta, come spiegato dal presidente del Benetton Amerino Zatta e dal presidente FIR Marzio Innocenti, del prosieguo di un percorso cominciato ormai nel 2010, e che continuerà almeno per altri 5 anni.
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Innocenti: “Il rugby internazionale porta il 65% delle risorse”
Il presidente Marzio Innocenti è intervenuto in conferenza stampa per spiegare le ragioni dell’accordo: “Ricordo a tutti che il Sei Nazioni e tutto l’ambito internazionale ci portano il 65% delle nostre risorse, con cui facciamo andare avanti non solo l’alto livello ci permettono di investire anche sul rugby di base. È giusto dare al Benetton la tranquillità e la sicurezza per sviluppare i propri progetti: le risorse si trovano quando c’è una certezza di ciò che sarà il futuro. Con Amerino (Zatta, ndr) abbiamo pensato a un rinnovo lungo quanto basta per permettere al Benetton di crescere ancora come società, infrastrutture e organizzazione, cosa che precede sempre i risultati”.
“Più il club cresce, migliori saranno i risultati. Per questo faccio i complimenti al Benetton, ai dirigenti, alla struttura, a giocatori e tecnici, e come Federazione mi prendo un piccolo merito: l’essere andato deciso sullo stringere un accordo per portare sempre più avanti il rugby italiano, togliendo al Benetton tutti i lacci che ne ostacolavano la crescita. Questo rinnovo, fino al giugno del 2028, è ben oltre il mio mandato federale, e visto che non tutti sono d’accordo con questo modello che andiamo a rinnovare è prevista anche la possibilità di ‘uscire’, nei tempi e nei modi dovuti nel rispetto della società” ha concluso Innocenti.
Zatta: “Se vogliamo migliorare, dobbiamo competere con chi è migliore di noi”
Dello stesso avviso anche il presidente Benetton, Amerino Zatta: “È un rinnovo importante per il Benetton, per la città, per la Federazione, ma credo che sia importante per tutto il rugby italiano. Questo campionato, questo processo che il Benetton sta portando avanti credo sia di vitale importanza per tutto il movimento. Abbiamo deciso, 14 anni fa, di partecipare a questa competizione perché l’obiettivo era costruire dei giocatori che potessero essere importanti e determinanti per il movimento. Ormai si sa, se uno vuole migliorare deve competere con chi è più bravo di lui: se continuiamo a confrontarci fra di noi di strada di faremo poca”.
È intervenuto anche il direttore generale del Benetton, Antonio Pavanello: “Il progetto continua. Lo abbiamo messo in piedi 8 stagioni fa con Amerino, per andare a migliorare tutto quello che era il contorno intorno ai giocatori, non solo a livello tecnico ma anche strutturale, affinché i ragazzi potessero dare il 110%. Detto questo continueremo dentro e fuori dal campo la nostra crescita: in campo cercheremo di aumentare il numero di giocatori di interesse nazionale, e vogliamo aiutare la Nazionale in questo. Cercheremo di migliorare la rosa andando a individuare quelli che sono i migliori giovani talenti, cercando di migliorarli e affiancando loro internazionali stranieri che possono dare una mano. I giocatori italiani hanno bisogno di giocare il giusto e di vincere per costruire la giusta mentalità”.
Innocenti: “Le Zebre continuano”
Per quanto riguarda le Zebre, Innocenti è stato chiaro: “L’altra franchigia? Non ha necessità di una data di rinnovo perché è totalmente partecipata dalla federazione. Se vogliamo dare una data a questo percorso, possiamo dire che hanno lo stesso termine del Benetton, il 2028. Cosa succederà alle Zebre? Assolutamente nulla. Continuano, sono a Parma, stanno facendo bene e siamo soddisfatti. Dal punto di vista organizzativo certamente sono indietro rispetto al Benetton, ma siamo tutti intenzionati a proseguire su questo percorso. Il modello delle franchigie è del 2011, quando l’ho ereditato avevo un’idea leggermente diversa su come gestire questo progetto, ma quando entri nel cuore dei problemi come presidente federale devi anche fare un serio bagno di realismo. Alcune cose sono state aggiustate ma l’impianto generale rimane: noi abbiamo – per merito o per fortuna, ognuno ha la sua opinione – la possibilità di partecipare al Sei Nazioni, e così siamo arrivati ad avere 40 milioni di euro di bilancio, che è comunque il più piccolo tra le squadre del Torneo. Il sistema di distribuzione delle risorse dipende anche dal posizionamento: c’è grande differenza tra vincere il sei nazioni e prendere il cucchiaio di legno, e vorrei dire anche ai club che senza il sistema delle franchigie il rugby italiano cambierebbe completamente. Questa è la strada: abbiamo voluto rinnovare per chiarire a tutti che questo è il modello che la federazione ritiene necessario per il futuro del rugby italiano. C’è un’altra corrente di pensiero che vorrebbe chiudere questo tipo di struttura: rispondo che anche gli inglesi stanno tornando indietro perché non riescono a sostenere il loro modello. Quando in Italia ci saranno 10 imprenditori come il Benetton, in grado di sostenere un campionato, si potrà rivalutare il tipo di modello. Fino a quel momento io penso che siano delle farneticazioni o, per essere più buoni, dei sogni”.
Zatta e l’ampliamento di Monigo: “Vorremmo iniziare i lavori a maggio”
Il presidente Zatta ha parlato anche dei lavori per l’ampliamento dello Stadio di Monigo: “Il Benetton, assieme al comune di Treviso, sta già lavorando per la messa a punto delle strutture. Si parla già da tempo e si sta lavorando per portare avanti il progetto di ampliamento del campo di Monigo: il progetto della relativa copertura della tribuna è già in fase di lavorazione, il comune sta lavorando agli ultimi aspetti burocratico-amministrativi, e se tutto andrà a buon fine per fine maggio cominceremo i lavori per la realizzazione”.
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