Il club inglese non se la passa affatto bene e i risultati lo dimostrano
Una sola squadra non è ancora riuscita a racimolare nemmeno una vittoria nelle Premiership 2023/24: i Newcastle Falcons.
Il team del nord d’Inghilterra è incappato in un stagione davvero difficile, avara di soddisfazioni tanto in campionato quanto in coppa.
Dietro ai tanti problemi che attanagliano i Falcons ci sono aspetti di natura economica, ma anche una serie di cortocircuiti a livello organizzativo.
A raccontare le problematiche del club ci ha pensato Carl Fearns, esperta seconda linea inglese con un passato in Francia e in altre squadre di Premiership.
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Premiership: Carl Fearns ha raccontato il caos che regna a Newcastle
Fearns, 34 anni, ha sentito il bisogno di parlare al Telegraph dopo l’esplosiva intervista post-match che il coach Alex Codling ha rilasciato al termine del match Leicester all’inizio di questo mese.
L’allenatore dei Falcons, nella sua prima stagione alla guida dei Falcons ha messo in discussione la direzione del club in modo pubblico a causa di una serie di risultati difficili, ottenuti con una squadra abbastanza sottodimensionata.
Fearns in primis ha spiegato che gli è stata fatta un’offerta verbale di rinnovo contratto dal capo del reclutamento del club, l’ex tallonatore Matt Thompson, sorseggiando un caffè in un pub vicino allo stadio dei Falcons.
Il giocatore che era in scadenza ha detto di essere stato poi tenuto in sospeso nel corso di due mesi senza chiarezza sul suo futuro e senza una concreta offerta di contratto scritta, preoccupandosi non poco per il suo sostentamento e per quello della sua famiglia. Alla fine dopo mesi di silenzio e ripetuti messaggi, la proposta e la risposta non sono mai arrivate.
Crisi finanziaria e problemi comunicativi
Wasps, Worcester e London Irish hanno dovuto abbandonare la Premiership a causa di problemi finanziari. Newcastle è stato spesso appuntato come il club predestinato a fare la stessa fine, ma ad oggi oltre ad un deciso taglio delle spese, non ci sono informazioni circa un imminente fallimento.
In ogni caso, l’area organizzativa ha dimostrato di avere molteplici problemi. La partenza dell’allenatore delle rimesse laterali Scott MacLeod, spiega Fearns, è un altro esempio di scarsa professionalità.
Con l’arrivo di Codling, la cui specializzazione è appunto la rimessa laterale, MacLeod è stato informato da Thompson per telefono che non sarebbe stato confermato. Un’ora dopo, ignaro che il contratto dell’ex allenatore delle rimesse laterali non era stato rinnovato, Codling ha chiamato MacLeod per chiedere quale contributo avrebbe portato al gruppo di allenatori la stagione seguente.
Il Newcastle non ha voluto rispondere al resoconto di Fearns della partenza di MacLeod, anche se hanno fatto intendere di essersi scusati privatamente.
E poi ci sono le uscite di due pezzi pregiati come George McGuigan e Trevor Davison. Sempre Fearns: “Il modo in cui George ha lasciato il club… Siamo entrati in riunione un lunedì e George si è alzato e ha detto: “Ragazzi, vado a Gloucester. Alcuni degli allenatori non ne erano nemmeno a conoscenza di ciò. Quando accadono cose del genere, la squadra con il budget più basso che faceva affidamento sullo spirito di gruppo si è chiesta perché andare avanti, se le persone venivano trattate così? Trevor stava per andare a Northampton, poi non più. Penso che gli sia stato detto che l’accordo era sfumato, poi è arrivato Matt Thompson che gli ha detto che sarebbe andato a Saints il giorno seguente. Sembrava che le mosse fossero state imposte sia a George che a Trevor”. Una fonte non identificata ha poi detto al Telegraph che Davison è stato lasciato in lacrime a lato del campo di allenamento.
Ad oggi il futuro del club fondato nel 1887 in cui è cresciuto anche Jonny Wilkinson appare più nebuloso che mai.
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