Spalti del Lanfranchi pieni, sette mete e una partita combattuta sotto un tiepido sole: un pomeriggio incoraggiante per il rugby italiano
Il sole bacia il prato del Lanfranchi in un tiepido pomeriggio d’inverno, il cielo è azzurro, sugli spalti il pubblico è fitto e in campo va in scena uno dei migliori derby tra Zebre e Benetton degli ultimi anni. Il migliore che si ricordi, probabilmente.
L’ottava giornata di United Rugby Championship regala al rugby italiano un pomeriggio incoraggiante, dove entrambe le proprie franchigie hanno messo in mostra il loro repertorio in una partita combattuta e mai soporifera, con sette mete segnate e tanti momenti pregevoli.
Ne saranno felici soprattutto i neutrali, mentre sulla sponda del Benetton non manca la soddisfazione per una partita che portava diverse insidie, come dimostrato dalla complessa apertura dell’incontro e dalle difficoltà finali.
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I biancoverdi hanno onorato al meglio la loro ambizione di essere squadra di alta classifica, giocando una partita di maggiore maturità ed esperienza rispetto ai cugini ducali. Hanno potuto contare sulla qualità delle proprie individualità per spezzare la partita tra la mezz’ora di gioco e l’inizio della ripresa, quando le Zebre hanno concesso molto, con diversi piccoli errori individuali messi in sequenza.
Una partita non perfetta dei Leoni, che però hanno saputo ovviare a tante assenze importanti, in particolare nel pacchetto di mischia, denunciandole in particolare nella seconda parte dell’incontro. Nella prima, dove dopo il break iniziale hanno tenuto le redini del gioco, avrebbero avuto maggiori possibilità di chiudere l’incontro facendo un lavoro migliore nella conservazione del possesso: tanti i palloni persi al breakdown, dove le Zebre hanno puntato con profitto a mettere in difficoltà portatore e primo sostegno dei biancoverdi.
Da parte ducale, invece, ci si rammarica per le occasioni perdute. Se nel primo tempo le marcature di Tommaso Menoncello e Jacob Umaga sono arrivate su brutte disattenzioni in fase difensiva (Ferrari e Zambonin mancano il placcaggio sulla prima, Rhyno Smith esplora il mismatch con Luca Rizzoli dopo un ripiazzamento difensivo troppo lento a seguito di un box kick nella seconda), nella ripresa le Zebre non sono riuscite a tornare in partita non sfruttando a dovere le occasioni avute nella metà campo avversaria. Anche se a dire il vero anche nel primo tempo diversi palloni nella metà campo avversaria erano stati gestiti in maniera rivedibile, spesso calciando via il possesso con troppa fretta, senza mettere pressione agli avversari.
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La meta di Luca Bigi a otto minuti dal termine, annullata per ostruzione, avrebbe potuto spostare in maniera determinante non solo il già modificato equilibrio del match, ma anche quello del tabellone.
Il proposito per il prossimo futuro delle Zebre è diventare una squadra un po’ meno pazza: in questo momento sono capaci di un rugby bellissimo, di momenti di grande qualità offensiva e talvolta pure difensiva, intervallati da sequenze dove gli errori si inanellano in maniera un po’ gratuita che finiscono per inficiare il bilancio complessivo della performance della squadra.
Il Benetton ha compiuto la propria missione: ottenuto 5 punti a Parma nel più difficile dei due derby. Ora può attendere il 30 dicembre con fiducia. Non sarà una gara di ritorno semplice, ma i Leoni hanno le qualità per salire ulteriormente di colpi e ottenere un’altra vittoria che li lanci definitivamente ai piani altissimi della classifica al termine del girone d’andata di United Rugby Championship.
Lorenzo Calamai
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