L’allenatore del Galles dice la sua su: gioco al piede, mischie e sostituzioni
Il punto di vista di Warren Gatland sul futuro del rugby giocato. L’head coach del Galles, dalle colonne del Telegraph, non le ha mandate a dire, anzi. Si è rivolto direttamente a World Rugby provando a proporre degli aggiustamenti decisi alle regole attuali pensando al 2024, ma non solo.
Warren Gatland: proposte per nuove regole sul rugby
Secondo il tecnico neozelandese, la recente Rugby World Cup ha fatto vedere tutti gli aspetti positivi e negativi del gioco. Gatland si è soffermato sul fatto che l’80% delle partite siano state vinte non da chi ha mosso meglio il pallone alla mano, cercando di attaccare, ma da chi invece si è preoccupato di fare sua la battaglia territoriale al piede cercando di correre meno rischi nella propria metà campo.
“Dal mio punto di vista – ha scritto – che è quello di un allenatore, leggere questa statistica non è propriamente il massimo. Il nostro percorso nella Rugby World Cup ci ha per certi versi soddisfatto, anche se la partita contro l’Argentina l’abbiamo persa proprio per la battaglia al piede, pur avendo la sensazione di aver giocato meglio. Sapevamo di questo dato, non siamo stati bravi nell’applicazione”.
Prima la constatazione poi le proposte
– Accelerazione della formazione delle mischie, così come avvenuto per la formazione delle rimesse laterali; magari installando un cronometro come avviene per i calci di piazzati.
– Regola del 50-22 perennemente attiva: quando una squadra ha recuperato o è in possesso dell’ovale, sia in un momento di battaglia al piede sia in un momento di gioco alla mano, anche dopo conquista da fase statica
– Rimozione del drop di liberazione in favore della difesa dopo il “tenuto alto” all’interno della propria area di meta. Ovale riconsegnato all’attacco sui 5 metri per un calcio libero direttamente giocabile alla mano
– Riduzione delle sostituzioni disponibili o addirittura rimozione delle sostituzioni utilizzabili solo in caso di comprovato infortunio.
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Gatland poi ha spiegato punto per punto le sue osservazioni
Formazione delle mischie: “Dobbiamo accelerare in questo fondamentale, ho detto a uno dei miei assistenti tecnici che voglio che i miei giocatori mettano pressione su questo aspetto e lo accentueremo anche nel prossimo Sei Nazioni”.
Regola 50-22: “Se la regola fosse perennemente attiva questo porterebbe le squadre a schierare i propri giocatori in maniera diversa, tanto in fase difensiva quanto in quella offensiva liberando degli spazi da attaccare alla mano”.
Rimozione del drop di liberazione per la difesa sul “tenuto alto”, per ovale in favore dell’attacco: “Vista la modifica della regola, tantissime squadre si sono soffermate sul migliorare in difesa e causare i “tenuti alti”. Alla fine con un drop di liberazione si possono riguadagnare 50 metri e non finire più sotto pressione. Così per l’attacco è diventato penalizzante”.
Gestione delle sostituzioni: “Il lavoro e la produzione atletica del rugby degli ultimi anni è spaventosa, e lo dico con accezione positiva. Questo però fa si che vi siano delle squadre che scegliendo 7 avanti in panchina praticamente dicono ai loro uomini che dopo un tempo potranno andare in panchina a riposarsi. Il gioco nasce per far sì che dopo i primi 50-60 minuti siano i trequarti a navigare negli spazi e a creare gioco offensivo continuo. Ora – con riferimento al Sudafrica – la cosa è quasi impossibile e le partite si sono molto sporcate”.
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