Alcuni piccoli ma importanti dettagli rimangono però da migliorare per i Leoni per restare lassù. Zebre, l’atteggiamento combattivo non è bastato
Di fronte a uno stadio Monigo ancora una volta sold-out, il Benetton Rugby ha conquistato il secondo derby italiano contro le rivali Zebre Parma. Aldilà del valore casalingo che hanno questi scontri per i biancoverdi questo successo è stato qualcosa in più.
Si è trattato, infatti, della settima vittoria stagionale sulle nove disputate di United Rugby Championship. Anche considerando i match che si devono ancora giocare tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, una cosa è sicura: i Leoni incominceranno l’anno 2024 dall’altezza del secondo posto in classifica.
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Benetton, mai così in alto in classifica di URC
Altezze che potremmo definire vertiginose per il rugby nostrano, ma il merito è da ricercare nella solidità difensiva che i biancoverdi hanno finora dimostrato. Con 161 punti subiti, quella del Benetton è una delle migliori difese dello URC. È stata questa la chiave che ha reso diverso il secondo derby dal primo. Al Lanfranchi i Leoni, complice anche un po’ di rilassatezza quando pensavano di aver in tasca il match col bonus, non sempre sono stati impeccabili, a Monigo invece sono tornati concreti, soprattutto nel momento di maggiore difficoltà.
Dopo l’uno-due iniziale con le mete di Lucchesi e Garbisi, le Zebre non si sono scoraggiate ed hanno reagito. La meta di Prisciantelli ha dato ulteriore carica ai ducali che nella seconda metà del primo tempo hanno messo in difficoltà i padroni di casa. Il Benetton ha però alzato il suo muro e hanno retto fino alla meta di Mendy sul finire del primo parziale.
Quello è stato il momento più duro della partita per i Leoni, che per il resto hanno avuto in mano il pallino del derby. Con 8 penalità per parte si è vista una buona disciplina nel corso della partita (escluse alcune scaramucce nei minuti finali), ma anche qui il Benetton ha fatto la differenza: dalla maggior parte dei calci di punizione è stata capace di segnare punti pesanti.
Zebre, un passo indietro rispetto al Lanfranchi?
Qualità che invece è mancata alle Zebre, e che spesso ha anche concesso falli non particolarmente forzati. Inoltre sulla squadra di Fabio Roselli è pesato il gran numero di placcaggi sbagliati: ben 20 (rispetto agli 8 non chiusi dal Benetton), per una percentuale di efficacia dell’85% (a fronte del 93% dei padroni di casa).
Nel complesso un passo indietro rispetto alla prestazione del primo derby, ma più che un puro demerito delle Zebre questo può essere spiegato con la miglior performance del Benetton. Non è comunque dispiaciuto l’atteggiamento combattivo degli ospiti, soprattutto nel primo tempo quando, nonostante il doppio colpo micidiale in avvio, sono stati capaci di reagire e dare filo da torcere ai Leoni.
Le Zebre hanno mostrato comunque una certa organizzazione nel gioco aereo (per quanto i Leoni abbiano recuperato 5 up-and-under invece dei 3 ospiti) e si sono rifatti con i turnover: 7 a 4, di cui due maul da penaltouche. Ecco, se c’è un aspetto importante da migliorare per il Benetton in vista soprattutto degli scontri con le big è l’efficacia della maul. Contro il Leinster capolista a metà febbraio non si potranno sciupare occasioni vicine alla linea di meta.
Benetton-Zebre, i migliori del secondo derby
Uno sguardo sui migliori giocatori del match non può che iniziare da colui che è stato premiato tale, Onisi Ratave. Non c’è molto da aggiungere alla statistiche: 6 difensori battuti, 91 metri palla in mano e 3 offloads tra cui l’assist per la meta di Garbisi. E a proposito di quest’ultimo, ha ben performato la mediana con Marin, alla prima da titolare al ritorno dall’infortunio che l’ha tenuto fuori tutta la scorsa stagione. Una bella notizia il recupero del numero 10 biancoverde per l’Italia anche per quello che ha fatto vedere palla in mano. Tante pregevoli giocate individuali, così come l’assist per la marcatura di Mendy. Ma il merito del successo è stato nel lavoro difensivo, e in questo svetta Izekor coi suoi 14 placcaggi. Dopo un avvio ballerino in mischia si è riscattato anche Spagnolo, grazie ad un fondamentale turnover nel momento di maggiore difficoltà.
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Dalla parte delle Zebre le qualità si sono viste a intermittenza, anche a causa della pressante difesa del Benetton. Le iniziative si sono viste soprattutto per mano dei trequarti, come Garcia, Prisciantelli e Gesi. Positivo l’impatto da subentrato di Giacomo Ferrari, le cui cariche hanno fatto fare gli straordinari alla difesa dei biancoverdi.
Matteo Salmoiraghi
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