Il tecnico, ora ritiratosi: “La franchigia dei Lusitanos deve diventare professionistica e giocare le coppe europee”
Patrice Lagisquet ha lasciato il rugby nel miglior modo possibile, portando il Portogallo alla sua prima storica vittoria in una Coppa del Mondo, ottenuta contro le Fiji dopo aver precedentemente pareggiato con la Georgia. L’allenatore francese, come preannunciato, ha deciso di ritirarsi dopo il Mondiale: “Sono piuttosto stanco. Per me il rugby è sempre stata un’attività secondaria. In questo momento mi sto preparando ad andare in pensione dopo aver gestito la mia compagnia assicurativa. Smetterò tra 15 mesi. Continuerò ad allenare qualche club, ma per divertimento e niente più” ha spiegato ai canali ufficiali della Rugby World Cup, parlando anche di come il rugby lusitano dovrà evolversi e – un giorno – approcciarsi al professionismo.
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Il successore di Lagisquet avrebbe dovuto essere Sebastien Bertrank, che però si è dimesso un mese dopo il suo arrivo in Portogallo, spiegando di non aver compreso la portata del compito che lo attendeva. La difficoltà, infatti, sta nel confermare la nazionale lusitana ai livelli mostrati alla Coppa del Mondo, e questo significa essere competitivi a livelli molto alti.
“Il grosso problema del rugby portoghese è che è amatoriale, e l’unico modo per farlo evolvere è avere una squadra professionistica in Portogallo. Questo vuol dire che i Lusitanos (la franchigia portoghese che gioca la Rugby Europe Super Cup, ndr) devono diventare una squadra di professionisti” ha spiegato Lagisquet.
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“Pensiamo alle Fiji. Hanno dei giocatori con contratti da professionisti in Francia, e poi hanno i Fijian Drua (franchigia del Super Rugby Pacific, ndr) che permette loro di giocare ad alto livello. Tutto questo ha consentito alle Fiji di costruire una squadra che funziona meglio e in modo più coerente rispetto a prima” ha proseguito l’ex allenatore.
“I lusitanos devono diventare professionisti” ha ribadito Lagisquet: “Devono ancora avere la possibilità di giocare una competizione europea, in modo da preparare i suoi giocatori al livello internazionale. E poi bisogna continuare a sviluppare le competenze dei migliori giocatori, facendoli diventare dei professionisti in Francia, in modo da avere una base sufficiente per continuare a progredire”.
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