In una lista di convocati largamente pronosticabile c’è spazio per qualche novità e per qualche non banale esclusione
Gonzalo Quesada e il resto dello staff tecnico dell’Italia hanno compiuto le loro prime scelte in vista del Sei Nazioni 2024. Dopo due liste di convocati allargate e incentrate giocoforza sui giocatori di Zebre e Benetton, sono arrivati i 34 nomi per giocare le prime due partite del Torneo contro Inghilterra e Irlanda.
Sebbene rispecchi per larga parte le attese, l’elenco dei selezionati riserva alcune sorprese. Malgrado siano esordienti non rientrano però in questa definizione Matteo Nocera, Luca Rizzoli, Mirco Spagnolo. Il trio di prime linee ha ottenuto minutaggio e offerto prestazioni tra il buono e l’ottimo nella prima metà di stagione e, dati i contingenti infortuni di Simone Ferrari e Marco Riccioni a destra e quello di Paolo Buonfiglio a sinistra, la loro convocazione era preventivata (così come quella di Giosué Zilocchi, che non gioca in nazionale dalla prima giornata del Sei Nazioni 2022). Lo stesso vale per l’altro uncapped Alessandro Izekor, che ha salito un altro gradino nella qualità delle proprie prestazioni in maglia Benetton e che ha da tempo meritato decisamente la chiamata.
Meno pronosticabili invece, per rimanere al pacchetto di mischia, le convocazioni di Ross Vintcent e Riccardo Favretto. Il primo è uno dei nomi sulla bocca di tutti gli appassionati italiani: protagonista di una grande stagione della nazionale azzurra U20 nel 2022 e oggi elemento importante dei sorprendenti Exeter Chiefs in Premiership (11 presenze, 3 da titolare), il 21enne era un outsider nelle quotazioni dei più per una chiamata in gruppo. Il secondo era invece ai margini dei radar, visto che in stagione ha giocato appena 90 minuti per il Benetton. Inserito nel computo delle terze linee nella stesura della lista dei convocati, Favretto può disimpegnarsi anche come seconda, dove si farà sentire la mancanza dell’infortunato Dino Lamb, passato sotto i ferri dopo l’infortunio alla spalla con i Quins.
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Tra i trequarti torna a far parte del giro dei convocati Federico Mori. Il centro classe 2000 ha infilato una sequenza di buone prestazioni con la maglia numero 12 del Bayonne, dove lo staff tecnico sta dimostrando di apprezzare la potenza muscolare portata in campo dall’ex Zebre.
Mori ha fatto parte del gruppo allargato per la Rugby World Cup in Francia giocando il test di preparazione con la Scozia, ultima delle sue sole 4 presenze internazionali sotto la guida di Kieran Crowley. Lui e Marco Zanon, in gran forma nelle uscite fin qui effettuate con il Benetton, sono stati preferiti a Enrico Lucchin e Luca Morisi delle Zebre. Malgrado i problemi fisici il 12 della franchigia ducale ha offerto continuativamente prestazioni di qualità in URC, così come l’esperto compagno di reparto e avrebbero potuto essere legittimi contendenti per la convocazione, anche se le maglie 12 e 13 sembrano sulla carta appannaggio di Nacho Brex e Tommaso Menoncello.
Importante, infine, la scelta di escludere dalle convocazioni Edoardo Padovani. L’utility back del Benetton ha giocato in 7 delle 12 gare stagionali della franchigia con profitto, ma senza brillare particolarmente. Ciononostante è un giocatore che porta in dote esperienza (unico trequarti, con Allan, sopra i 40 caps), abilità aeree e al piede non così diffuse nel triangolo allargato e polivalenza, ideale per selezionare un 6+2 in panchina quando necessario.
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Toccherà a Lorenzo Pani raccoglierne l’eredità in un triangolo allargato dove sembra il favorito per partire titolare insieme a Monty Ioane e Ange Capuozzo. Il giovane estremo delle Zebre, già impiegato anche come ala al mondiale, ha tutte le qualità per raccogliere il testimone e portarlo ancora più in alto, spinto anche dalla concorrenza del compagno di club Simone Gesi. L’ala classe 2001 ha fatto registrare numeri pazzeschi in termini di finalizzazione, con 9 mete in 11 presenze in stagione e 11 in 13 apparizioni nella scorsa annata. A lui ora l’opportunità di crescere anche sotto il profilo delle competenze difensive per poter ottenere la maglia azzurra.
Lorenzo Calamai
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