L’arrivo del nuovo allenatore ha creato molte aspettative, ma ha fatto storcere il naso a qualcuno
Dopo mesi di incertezza, finalmente dall’Australia è arrivata la notizia della nomina del nuovo head coach dei Wallabies. A rimpiazzare il secondo, breve ciclo di Eddie Jones è stato chiamato Joe Schmidt, ex-capo allenatore dell’Irlanda dal 2013 al 2019 e tecnico dello staff degli All Blacks negli ultimi due anni.
L’allenatore neozelandese in carriera ha ottenuto risultati di prestigio: dal 2010 al 2013 è stato il capo allenatore del Leinster, vincendo un Pro12, due Champions Cup e una Heineken Cup; poi il salto nel rugby internazionale, dove ha conquistato tre Sei Nazioni (2014, 2015 e 2018) e il titolo di Allenatore dell’anno nel 2018 con l’Irlanda. Il suo arrivo in Australia è quindi molto atteso da giocatori e tifosi, ma ha suscitato anche qualche perplessità.
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I Wallabies vengono da un anno, il 2023, che è stato uno dei peggiori della loro storia. Due sole vittorie in tutto l’anno solare, sole sconfitte nell’edizione del Rugby Championship e poi l’eliminazione dalla Rugby World Cup già alla fase a gironi. Un autentico disastro per l’Australia che ha spinto alle rapide dimissioni di Eddie Jones.
L’arrivo di un allenatore di livello come Joe Schmidt, che è considerato l’artefice dei successi dell’Irlanda nel decennio scorso, non può che alimentare importanti attese. Alla stampa australiana hanno parlato a questo proposito Lalakai Foketi e Angus Bell. I due giocatori dei Waratahs si sono detti entusiasti di questo annuncio: “È una grande notizia per il rugby australiano”, ha dichiarato il centro al sito ufficiale di Rugby Australia.
“Coi ragazzi si parlava già della sua storia e di cosa ha fatto per il rugby in Irlanda, inoltre era con gli All Blacks quando hanno raggiunto la finale della Coppa del Mondo. È ottimo. Penso che quest’anno ci sarà un enorme cambiamento per il rugby in Australia. Tutti sono entusiasti e questo segna per tutti anche un nuovo inizio”.
Il pilone ha avuto parole altrettanto positive a Rugby.com.au: “Joe è un allenatore di alto livello e arriva in un momento davvero entusiasmante, quello di prepararci per il tour dei Lions. Siamo tutti molto emozionati, ma prima dobbiamo giocare un buon Super Rugby qui e dare il massimo per i ‘Tahs”.
In Australia ci sono anche voci fuori dal coro degli entusiasti
Proprio quest’ultimo dettaglio ha fatto però storcere il naso a qualcuno. Il contratto che Joe Schmidt ha firmato con la Federazione ha una durata di due stagioni, arrivando solo al 2025, a coprire fino alla fine del tour dei British and Irish Lions nell’Isola dei canguri. Timori di un contratto “mordi e fuggi” si sono diffusi sulla stampa australiana ma, a questo proposito, è stato direttamente Schmidt a rispondere.
A causa di questioni familiari, il figlio soffre di una forte epilessia, il tecnico è stato riluttante a firmare un contratto più lungo, ma questo non impedirà un eventuale rinnovo: “Se riusciremo a portare a termine il lavoro nei prossimi 18 mesi e daremo lo slancio nella giusta direzione, allora sentirò di aver fatto la mia parte e sarò felice di trasmetterla a qualcun altro”.
“Allo stesso tempo, se arriviamo alla fine del tour coi Lions con le cose che stanno andando nella giusta direzione, e la discussione all’interno del consiglio è che la cosa migliore è che io resti, allora sarà un passaggio naturale”.
C’è però una voce che stona rispetto alla maggior parte delle dichiarazioni. Si tratta di quella dell’ex-giocatore dei Wallabies Greg Martin che, guardando alla storia recente, critica la decisione di aver scelto un allenatore neozelandese: “Robbie Deans è stato nominato allenatore dei Wallabies circa 10 anni fa, poi Dave Rennie solo circa cinque anni fa ed è stato licenziato per Eddie Jones”, ha detto Martin durante la trasmissione radiofonica Triple M Breakfast.
“Quindi, abbiamo avuto due neozelandesi, ed entrambe le volte è finita in lacrime. Stiamo per percorrere la stessa strada”, ha ammonito Martin, che ha aggiunto la sua preferenza per un tecnico australiano per allenare i Wallabies. Non ci rimane che attendere di vedere in campo i nuovi Wallabies di Joe Schmidt per valutare quale di queste voci si rivelerà quella corretta.
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