Il centro degli Azzurri e del Benetton: “C’è tanto entusiasmo. Ho avuto un periodo non facile, ma sto dando il 100% e sono a disposizione degli allenatori”
È iniziato il cammino di avvicinamento al Sei Nazioni 2024, che per l’Italia comincerà sabato 3 febbraio all’Olimpico contro l’Inghilterra: sarà il primo match degli Azzurri sotto la nuova guida di Gonzalo Quesada, che in questa settimana sta ultimando gli ultimi dettagli in vista del primo incontro. In particolare, l’Italia cambierà il suo modo di giocare al piede, come raccontato anche da Nacho Brex in conferenza stampa.
Italia, Nacho Brex verso il Sei Nazioni
“Abbiamo dedicato questa settimana principalmente al nostro gioco, per ‘metterci in moto’ e lavorare su cose nuove, soprattutto per quanto riguarda il gioco al piede, che sarà modificato. Il gioco d’attacco invece non cambierà molto. Dai prossimi giorni credo che inizieremo a studiare in maniera più approfondita anche i nostri avversari, per ora stiamo lavorando su di noi” ha spiegato Brex: “C’è tanto entusiasmo, un gruppo di nuovi allenatori porta sempre tanta energia e tanta voglia. È un messaggio che anche lo staff vuole trasmetterci e si vede in ogni tipo di allenamento: dal campo alla palestra”.
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Il post-Mondiale di Brex non è stato facile. Il centro del Benetton ha giocato soltanto 4 partite in biancoverde dopo la Rugby World Cup: “All’inizio non l’ho presa molto bene, poi ho capito che l’unica cosa che potevo fare era dare il massimo in ogni allenamento e in ogni partita in cui avevo l’occasione di giocare. Le scelte tecniche ovviamente vanno accettate e decideranno gli allenatori se mettermi in campo o meno, ma la cosa importante è che io faccia le cose bene in campo e che loro sappiano che se avranno bisogno di me sarò pronto”.
Un altro aspetto importante sul quale gli Azzurri stanno lavorando tanto è il breakdown, con il nuovo responsabile German Fernandez, che proprio a OnRugby aveva espresso parole importanti per quanto riguarda il suo lavoro del centro biancoverde nel punto d’incontro: “Ci stiamo concentrando tanto su questo aspetto. In particolare su come il portatore di palla lavora una volta andato a contatto e su come i due cleaner possono lavorare d’anticipo. Ovviamente poi ci sono altri fattori più personali, come la fisicità”.
Infine, c’è stato tempo per qualche battuta sulla questione ranking (l’Italia è undicesima e può aspirare a entrare tra le prime 10): “A livello di gruppo ovviamente non è un vero e proprio obiettivo. Ci alleniamo pensando che sabato dobbiamo battere l’Inghilterra e non ad altro, però magari in camera con Monty (Ioane, ndr) uno ci pensa un attimo, dice ‘sarebbe bello stare tra i primi 10’. Sono pensieri che si fanno, ma non sono obiettivi che poi una squadra si pone”.
Francesco Palma
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