Finn Russell lamenta la poca capacità di adattamento dei compagni, Warren Gatland pensa che il primo tempo dei Dragoni sia stato il peggiore della sua carriera da allenatore
Alla fine dei conti né la Scozia né il Galles sono contenti dopo l’avvincente e pazzo 26-27 andato in scena sabato sera al Millennium Stadium di Cardiff nella partita che ha chiuso la prima giornata del Sei Nazioni 2024.
Gli ospiti sono insoddisfatti del loro secondo tempo, quando hanno concesso al Galles di rientrare in partita dopo aver rifilato loro un sonoro 0-27 nei primi 42 minuti dell’incontro. Data tale apertura, tornare ad Edimburgo con soli 4 punti in classifica appare quasi un crimine.
Da par loro, i Dragoni non possono essere soddisfatti malgrado la rimonta quasi completata. Sebbene fosse evidente che il pesante ricambio della rosa avrebbe inciso sulla competitività della squadra il primo tempo di Cardiff è stato veramente inferiore al livello necessario per competere nel Torneo.
Finn Russell, capitano di giornata della Scozia, ha analizzato così la partita nel dopogara: “Sono un po’ deluso, ad essere onesto. Ottima cosa vincere, ma quel secondo tempo non è stato all’altezza. Nel primo abbiamo giocato davvero bene, controllato la partita, mentre nella ripresa la disciplina è stata pessima, abbiamo preso due cartellini giallo e consentito al Galles di tornare in gara.”
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“Penso che quando abbiamo segnata quella meta all’inizio del secondo tempo ci siamo un po’ seduti, a dirla tutta. Probabilmente abbiamo pensato che la partita fosse finita, ma c’era ancora molto da fare, specie in trasferta. Complimenti al Galles che ha lottato per rientrare e ci ha messo un sacco di pressione. Alla fine dei conti fa piacere essere riusciti a gestire la partita nel finale e tenerli un punto dietro quando hanno avuto qualche possesso nella nostra metà campo. Ci sono diversi aspetti positivi, ma anche tanto da migliorare.”
“La cosa frustrante – ha detto il numero 10 – è che i ragazzi non hanno ascoltato quello che gli veniva detto. Uno dei punti principali era smettere di entrare in ruck, ma abbiamo continuato a farlo. Abbiamo avuto un giallo per esserci fatti coinvolgere troppo nel punto d’incontro e uno per fuorigioco. È qualcosa che dobbiamo rivedere come squadra: quando non arrivano indicazioni dagli allenatori, dobbiamo ascoltarci fra di noi. Se il messaggio è ‘lasciate perdere il pallone’ e continuiamo ad andare a contendere ogni singolo dovrà ripensare alla propria gara e a cosa ha fatto, perché ci siamo messi sotto pressione da soli.”
Insoddisfatto anche il tecnico neozelandese del Galles Warren Gatland: “Credo di dovere delle scuse ai tifosi per il nostro primo tempo. È forse una delle peggiori prestazioni sui 40 minuti della mia intera carriera di allenatore.”
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“Siamo stati terribili, è stato scioccante.”
“Il messaggio all’intervallo è stato di fare quello che ci eravamo detti di fare nel primo: alzare il ritmo, giocare con intensità e con la palla in mano, nulla di straordinario. Penso che chi è uscito dalla panchina abbia avuto un bell’impatto.”
“I giocatori dovrebbero essere delusi dal primo tempo ma orgogliosi della ripresa, non si sono arresi e avrebbero potuto vincere la partita. Non è banale fare quello che abbiamo fatto. Sullo 0-27 altri avrebbero mostrato meno carattere e iniziato a pensare alla settimana successiva, magari anche a gettare l’asciugamano.”
Dopo un inizio del genere il Galles può essere soddisfatto di aver portato a casa 2 punti in classifica, uno per il bonus difensivo e uno per quello offensivo. La settimana prossima dovrà essere ospite dell’Inghilterra a Twickenham, mentre la Scozia attenderà la Francia a Murrayfield.
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