Il giovane pilone degli Azzurrini ha fiducia nei margini di crescita della squadra
La nazionale italiana under 20 si sta preparando alla prima trasferta del Sei Nazioni 2024. I ragazzi allenati da Massimo Brunello se la vedranno con l’Irlanda venerdì 9 febbraio a Cork.
Un match sicuramente difficile, in casa della squadra finalista allo scorso mondiale di categoria, ma che può aiutare gli Azzurrini a dimenticare in fretta la sconfitta con l’Inghilterra.
Il debutto stagionale nel Torneo non è stato troppo fortunato per Jacopo Botturi e compagni, sconfitti con il punteggio di 36 a 11 sul terreno di gioco del Monigo di Treviso.
Nonostante la battuta d’arresto c’è la consapevolezza che il gruppo possa salire di livello nel corso dei prossimi appuntamenti, parola di Marcos Gallorini.
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Il duro confronto con la mischia inglese
Il pilone del Mogliano e della nazionale under 20 è stato intervistato sui canali ufficiali della Federazione Italiana Rugby, dove ha fatto un bilancio del match con gli inglesi.
“Dal punto di vista fisico è stata una partita molto dura, anche il ritmo è stato molto più alto. Noi abbiamo iniziato molto forte, nei primi 20 minuti siamo partiti a cannone e abbiamo avuto delle occasioni per segnare che non abbiamo sfruttato, poi ci siamo un po’ spenti.”
Il gap non è stato scavato dagli avversari solo sul piano delle collisioni. “A livello fisico c’eravamo. Il colpo è stato più mentale che fisico, è stata una questione di testa e dobbiamo migliorare tanto sotto questo aspetto. Ci è mancato il cinismo, a questo livello basta un attimo per farsi sfuggire di mano la partita, gestire male un episodio può cambiare tutto, dal passare in vantaggio al perdere di 20 punti. Siamo passati dal poter fare una meta con Scalabrin a subirne una subito dopo, sono quelle situazioni che dobbiamo imparare a gestire meglio a livello di testa”.
Il pacchetto di mischia è stato un fattore determinante nei successi dell’Italia dello scorso anno. Il primo test con gli inglesi ha evidenziato la forza dell’avversario e qualche meccanismo da registrare per gli Azzurrini.
“Dobbiamo fare i complimenti alla mischia dell’Inghilterra – prosegue Gallorini – ci hanno studiati e hanno lavorato sui nostri punti deboli, anche se alla fine abbiamo avuto 3 calci di punizione a testa. Noi possiamo e dobbiamo fare meglio, proprio a livello di reparto. Chiaramente ogni anno cambiano tanti giocatori, quindi non è sempre facile adattarsi subito. In touche non è andata malissimo: ci sono stati alcuni lanci non perfetti, ma a livello di tecnica c’eravamo. Abbiamo patito il fatto che loro avessero 10-15 cm di differenza”.
Italia Under 20, Marcos Gallorini: “Possiamo ancora eguagliare o migliorare i risultati dell’anno scorso”
Infine Marcos Gallorini, al secondo anno di Under 20, sposta l’attenzione sul suo ruolo di leader.
“Sono onorato di avere questa possibilità. Un leader si distingue non solo per come parla ma soprattutto per quello che fa in campo. Penso ad Odiase l’anno scorso, quando lo vedevi placcare veniva voglia di dare ancora di più. Voglio riuscire ad essere questo per i miei compagni, dare il massimo e dare l’esempio per tutti”.
A Cork l’Italia dovrà dare il 100% per essere competitivi in casa di una delle favorite per la vittoria finale.
“Si va in Irlanda con tanta voglia di rifarsi, con la consapevolezza di quello che avremmo potuto fare già venerdì scorso e dovremo fare. Dobbiamo lavorare sui dettagli: contro l’Inghilterra le cose, nel complesso, ci sono anche venute bene, ma abbiamo fatto degli errori nei particolari. Un passaggio un po’ troppo basso, una posizione non corretta, tutte piccole cose che alla fine portano a vanificare l’azione. A livello di occasioni create siamo stati alla pari. La differenza l’ha fatta la concretezza: loro su 6 occasioni hanno segnato 5 volte, noi su 6 occasioni abbiamo fatto una meta. Abbiamo preso un bello schiaffo, ma adesso dobbiamo rialzarci. L’obiettivo resta quello di fare il miglior risultato possibile, il Sei Nazioni è appena iniziato. Possiamo ancora eguagliare o migliorare i risultati dell’anno scorso”.
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