Il CT spiega le sue scelte di formazione e crede nella squadra: “Nessuno si aspetta quasi niente da noi in questa partita a livello di risultato, ma noi viviamo la nostra storia e ci prepariamo senza ascoltare”
Dopo l’annuncio delle formazioni di Italia e Irlanda per la sfida che le vedrà di fronte all’Aviva Stadium di Dublino nella seconda giornata del Sei Nazioni 2024, il capo allenatore degli Azzurri Gonzalo Quesada ha raccontato in conferenza stampa le proprie scelte in vista della gara.
“Volevamo dare la maggior continuità possibile nelle scelte. Il piano per questa partita era di non fare tanti cambi, ma gli infortuni ci hanno costretto a farne più del previsto. D’altra parte, offrono ad altri giocatori l’opportunità di mettersi in mostra.”
“Abbiamo potuto confermare Tommaso Allan in lista gara solo ieri – ha raccontato Quesada, che ha scelto Ange Capuozzo come estremo titolare spostando in panchina il giocatore del Perpignan – Ha preso un duro colpo alla spalla in un placcaggio al limite del ritardo sabato scorso, non si è potuto allenare per diversi giorni, non ha mai fatto contatto in settimana. Ieri però ha avuto sensazioni positive nella seduta di allenamento e allora abbiamo deciso di portarlo in panchina perché pensiamo possa essere importante per finire bene la partita.”
Leggi anche: Sei Nazioni 2024: la formazione dell’Irlanda che attende l’Italia
“Abbiamo scelto una panchina con 5 avanti e 3 trequarti perché andare con 6 e 2 senza un altro numero 10 ci è sembrato un rischio troppo grosso. Inoltre sappiamo che sarà una partita con una intensità elevatissima. Lorenzo Pani, Monty Ioane e Tommaso Menoncello hanno lavorato tanto nell’ultima partita e dovranno correre ancora di più nella prossima, quindi portare tre trequarti in panchina è sembrata la scelta migliore.”
Il CT ha riconosciuto le differenze nella sfida tra l’Inghilterra e l’Irlanda, citando il diverso tipo di gioco al piede fatto dalla squadra allenata da Andy Farrell: “Calciano il 75/80% delle volte per trovare una rimessa laterale o per andare lunghi e in campo, mentre l’Inghilterra arriva a quasi l’80% dei calci per contendere il possesso in ricezione. Sarà un’altra partita, loro sono molto bravi a impostare lunghe sequenze e hanno avanti veramente molto abili, con grande tecnica individuale.”
“Noi ci siamo preparati per esprimere il nostro rugby e cercare di avere di più il pallone. In settimana abbiamo lavorato sulla conquista e sulla ricezione aerea. Abbiamo cercato di mettere ancor più dettagli nella difesa: alcune volte siamo stati in difficoltà sulla larghezza del campo, perché abbiamo messo tante energie nella zona del punto d’incontro e troppi giocatori dal lato chiuso. Errori normali per una prima uscita, ma che non possiamo ripetere. Se lasciamo tempo e possesso all’Irlanda sarà un pomeriggio molto difficile. In particolare abbiamo lavorato per salire più velocemente dopo il quinto e il sesto difensore. Con il possesso vogliamo replicare la partita fatta con l’Inghilterra.”
Interpellato sulle scelte in terza linea e in mediana, Quesada è voluto partire dall’esprimere lodi nei confronti di chi questa partita non la giocherà: “Riccardo Favretto ha fatto due settimane di lavoro molto interessanti in allenamento. Può giocare anche numero 8, è un saltatore. È stato molto vicino a essere nella squadra.”
Leggi anche: Sei Nazioni U20: la preview di Irlanda-Italia
“Michele [Lamaro] ha un livello di esperienza, una conoscenza del gioco e una consapevolezza dei propri mezzi che non incideranno sul suo cambiamento di posizione, ha le qualità per fare la terza centro in mischia ordinata, mentre in giro per il campo tutto il resto non cambia – ha proseguito il tecnico passando ad analizzare i profili dei giocatori selezionati – Manuel Zuliani non ha iniziato la partita settimana scorsa perché aveva giocato poco negli ultimi tempi, ha un infortunio a un dito che metterebbe fuori molti altri giocatori. Giocatore che porterà la sua fisicità, la sua capacità di dominare il contatto e che sarà importante nel fondamentale compito di rallentare le loro ruck. Con il pallone dovrà prendersi anche parte dei compiti di ball carrier, viste le assenze di Lorenzo Cannone e Seb Negri.”
“Alessandro Izekor: una partenza da titolare che arriva velocemente per lui, la sfida sarà quella di mettere tutte le energie in campo e ricoprire un ruolo particolare nelle strutture difensive e offensive, ma abbiamo fiducia in lui.”
“Ross Vintcent è forse il più piccolo dal punto di vista delle dimensioni, ma ha qualcosa di impressionante fisicamente in termini di rapidità. È umile, fiero di essere qui, lavoratore, ha impressionato tutti. All’annuncio della squadra ha avuto una vera standing ovation dagli altri giocatori, dai quali si è già fatto apprezzare. Noi pensiamo che con le sue qualità possa fare la differenza un po’ più lontano dalla zona di contatto, rispetto a quello che fa a Exeter. Come Zuliani, Lucchesi e Nicotera sarà importante per provare a recuperare palloni in ruck.”
“Sono stato molto chiaro con i tre numeri 9, parlando con loro settimana scorsa, e intendo essere coerente. La settimana scolta avevamo scelto Ale Garbisi perché aveva fatto tutte le due settimane di preparazione e conosce molto bene un pacchetto di mischia che è quasi completamente quello del suo club. Questa volta abbiamo scelto Stephen Varney, che è stato prima scelta nel ruolo quasi sempre in nazionale. Merita come Alessandro di avere la sua opportunità, e per essere completamente chiaro Ale già sapeva che anche se fosse stato il migliore in campo settimana scorsa questa partita sarebbe stato titolare Stephen. Posso già dire che Martin Page-Relo avrà sicuramente un ruolo importante contro la Francia. Io credo molto in questo aspetto: abbiamo scelto Varney davanti a Page-Relo per l’Inghilterra perché è dove Stephen gioca e aveva un valore importante per lui, lo stesso sarà per Martin contro il suo paese di origine. Per me il livello dei nostri tre mediani è molto vicino e abbiamo una situazione di concorrenza vera e propria. Ognuno avrà la sua opportunità, poi il migliore farà sua la maglia.”
Infine un pensiero alla gara di domenica: “Nessuno si aspetta quasi niente da noi in questa partita a livello di risultato, ma noi viviamo la nostra storia e ci prepariamo senza ascoltare.”
“Sappiamo di giocare contro una squadra incredibilmente forte, esperta e in fiducia. Ma tutto quello che facciamo è per essere mentalmente nella partita per 80 minuti in tutti gli scenari possibili. Non vogliamo mai essere in campo sentendo di non avere un chance. E sento che ci sarà partita e mi prendo il rischio di dirlo.”
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.