Lamaro: “Nel primo tempo poca pressione sul loro attacco. Nel secondo siamo cresciuti in difesa ma senza fare due cose consecutive bene. Questa partita qualche anno fa sarebbe finita 50-0 o anche peggio”
DUBLINO Dopo esserlo stati sul campo, gli azzurri sono stati sotto pressione anche nella conferenza stampa post partita. Il livello della prestazione è stato troppo basso per non generare richiesta di analisi e spiegazioni.
Inizia Quesada: “Difficile trovare aspetti positivi in una partita così. Non abbiamo potuto mettere in campo quasi niente di quello che abbiamo preparato e che siamo capaci di fare. Nel primo tempo è mancata aggressività in difesa, non abbiamo messo pressione al loro attacco ma la linea è stata troppo passiva e non abbastanza veloce. L’Irlanda ha potuto giocare con troppa costanza nella linea di vantaggio. Nel secondo tempo poi, non abbiamo avuto quasi mai il pallone e quando lo abbiamo avuto non abbiamo mai avuto una sequenza di qualità. Riassumendo, una performance molto lontana da quello che possiamo fare. Abbiamo giocato contro un avversario capace di mettere enorme pressione su di noi ma questo non giustifica un performance lontana dai nostri standard”.
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“Dobbiamo analizzare quello che è successo – prosegue – e parlare coi giocatori per capire le loro sensazioni sul campo. Così a caldo dopo la partita non è facile. Lavorare prima di tutto sulla nostra conquista e mantenimento del pallone. Nel secondo tempo, esempio, abbiamo difeso e recuperato palloni trovando touche nel loro campo. Però sempre dopo una cosa positiva non riuscivamo a farne bene una seconda cosa e perdevamo il pallone”.
Non molto diversa, e onesta, l’analisi di Lamaro. “È stato molto difficile in touche e in mischia. L’Irlanda aveva messo molto focus nel preparare e neutralizzare quello che avremmo fatto, e per questo ci hanno messo in difficoltà. Subire così non è mai una buona cosa ma dobbiamo giocare molto meglio in tutti gli aspetti del gioco. Nel primo tempo abbiamo un po’ di possesso, perché loro concedevano qualche punizione. Nel secondo tempo abbiamo buttato ogni occasione in cui siamo entrati nella loro metà campo. Il rugby è fatto della pressione sull’avversario. Se non la metti diventa molto difficile e allora la pressione la subisci soltanto. Così è stato oggi”.
“È difficile – continua il capitano –. So che siamo meglio di quello che abbiamo fatto oggi. Dobbiamo capire che gli 80 minuti di partita non possiamo fallire. Abbiamo fatto un’ottima settimana, lo garantisco, ma se poi non si vede negli 80 minuti non serve a niente. Al 25’, sul 5-0 abbiamo avuto la possibilità di segnare ma lo abbiamo sfruttata. Non mettevamo molta pressione sul loro attacco, ma almeno avevamo un po’ possesso. Nel secondo tempo siamo cresciuti difensivamente ma sbagliato in avanti. Se fai bene solo una parte del gioco poi alla fine cedi. Non possiamo giocare una partita sì e una no come oggi. Nel secondo tempo siamo stati in difesa tutto il tempo. Alla fine prendere 17 punti soli nel secondo tempo non è stato pessimo. Forse possiamo dire come cosa positiva che qualche anno fa questa partita sarebbe finita 50-0 o anche peggio. Però per competere a questo livello dobbiamo essere molti migliori di così”.
Damiano Vezzosi
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