Emergono le difficoltà azzurre, ma anche i tanti meriti di uno squadrone come l’Irlanda
Dopo il match giocato a Dublino da Irlanda e Italia, che ha visto gli uomini di Farrell imporsi con lo score di 36-0, come di consueto sono arrivate le reazioni della stampa estera al match disputato dagli Azzurri.
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Planetrugby scrive: “L’Irlanda per pressione esercitata sull’Italia, è parsa un po’ come gli All Blacks – ai Mondiali – contro gli Azzurri. E’ chiaro che fosse lecito attendersi il successo, ma non va dimenticato che la squadra di Quesada una settimana fa aveva messo in grande difficoltà l’Inghilterra”.
“L’Italia si è mostrata tutto sommato resistente dal punto di vista difensivo, ma l’Irlanda è riuscita a smontare il set di giocate degli Azzurri quasi “facendo tornare indietro” la macchina del tempo italiana”.
Rugbyrama esprime il punto di vista francese, pensando ai Bleus che hanno già giocato, e perso anche loro, contro l’Irlanda e che dovranno invece misurarsi nel prossimo turno contro Lamaro e compagni: “L’Irlanda ha saputo tenere in mano il pallino del gioco, come dimostra il dato del 63% di possesso palla, trovando gli spazi giusti per fare male alla rete difensiva dell’Italia. Questo ha creato incertezza negli Azzurri che man mano sono andati sempre più in difficoltà. Se qualcuno si fosse posto dei dubbi sull’Irlanda nel post Rugby World Cup 2023, senza Sexton, questi sono stati già spazzati via. Dall’altro lato, l’Italia ora si dovrà preparare alla prova del 25 febbraio contro la Francia”.
Infine l’Irish Time che dice: “Pur dichiarando nelle intenzioni un cambio di identità e di stile di gioco, l’Italia è stata costretta dall’Irlanda a giocare una partita di sofferenza dove, avendo poco possesso, poco territorio ed essendo costretta a placcare tanto, non è mai riuscita a rendersi pericolosa in attacco”.
“L’Italia si può aggrappare al fatto di aver generato 4 turnover (tenuti o “grillotalpa”, meglio dei 2 generati dall’Irlanda, per il resto si registrano una Top-10 di placcatori interamente italiana e 15 possessi masticati in maniera imperfetta.
Dal punto di vista irlandese invece, ci sono da evidenziare la rapidità delle ruck (71% di esse sotto i tre secondi per liberazione e ripartenza), i 450 metri guadagnati e i 12 clean breaks”.
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