Una panoramica statistica su quanto successo nel Torneo fino a qui
Dopo 160 minuti di rugby Michele Lamaro è in cima alla classifica dei placcaggi del Sei Nazioni 2024, secondo i dati diffusi da Opta.
Sono 37 i placcaggi messi a segno in due partite dal capitano dell’Italia, che è anche uno dei giocatori ad aver totalizzato più placcaggi dominanti: 4, come Gael Fickou e Joe McCarthy, e uno in meno di Tommy Freeman dell’Inghilterra.
Le prime posizioni della lista dei giocatori che hanno eseguito il maggior numero di placcaggi è popolata esclusivamente da giocatori italiani e francesi, dato anche il tipo di partite che entrambe le formazioni si sono trovate a giocare. Gianmarco Lucchesi, Niccolò Cannone e Paolo Garbisi rientrano nella top 10, mentre Manuel Zuliani si distingue per essere il giocatore che ha compiuto più placcaggi tra coloro che hanno il 100% di riuscita (24), in coabitazione con il pilone della Scozia Pierre Schoeman.
Il terza linea gallese Tommy Reffell è fin qui il miglior rubapalloni del Sei Nazioni, con ben 5 palloni recuperati nell’arco dei 160 minuti in cui è stato in campo. Dietro di lui Greg Alldritt è a quota 3.
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Sul fronte delle statistiche individuali offensive Ben Earl è il giocatore che si è sobbarcato il maggior numero di cariche palla in mano (25), tallonato dagli altri giocatori con il numero 8 sulla schiena: Aaron Wainwright è a 24, Caelan Doris e Greg Alldritt a 21, Jack Conan ha raggiunto quota 18 con appena 97 minuti in campo.
Dal punto di vista dell’efficacia però la palma di miglior portatore va a Sione Tuipulotu, giocatore che ha dominato il 75% dei contatti presi palla in mano fra coloro che hanno portato almeno 10 palloni. Staccati e non di poco i diretti concorrenti del 12 scozzese: Kyle Rowe ha dominato il 53% dei contatti, Greg Alldritt il 52%.
La qualità nel portare l’ovale dei ball carriers scozzesi è evidenziata anche dai dati collettivi, dove il XV del Cardo guida la classifica delle cariche dominanti (28,3%). Un dato rilevante per una squadra il cui principale problema è spesso stato quello di riuscire a dare continuità al proprio avanzamento. Galles e Italia sono in fondo a questa classifica, invece, con gli Azzurri costretti dagli avversari a un magro 12,7% di contatti dominanti in attacco. Un dato che si riflette anche sulla capacità di guadagnare la linea del vantaggio, con il Galles al 36,5% e l’Italia al 35,6%, dato reso particolarmente negativo da un pomeriggio difficile a Dublino.
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Interessante la correlazione nelle statistiche difensive di squadra: Irlanda e Inghilterra sono le squadre che hanno sbagliato più placcaggi (rispettivamente il 15,2% e 14,3%), ma le migliori nella voce statistica dei placcaggi sbagliati in cui poi il portatore di palla è stato placcato. Un indice che rende l’idea dei sistemi difensivi aggressivi che impiegano entrambe le squadre, che tendono a rischiare qualcosa in più con l’intenzione però di imbottigliare gli avversari, facendoli tornare dove la difesa è forte.
Infine, una statistica dove l’Italia primeggia: è quella del movimento del pallone, con gli Azzurri che hanno spostato la palla il 52,1% delle volte oltre i 10 metri rispetti al precedente punto d’incontro. L’Irlanda è la squadra che si passa di più la palla, in cima alle classifiche di possessi spostati oltre il primo e oltre il secondo ricevitore (37,8% e 15,2%), mentre la Francia è la squadra che più spesso e di gran lunga cambia il senso di gioco, attaccando il lato chiuso il 21,7% delle volte.
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