Le dichiarazioni del ct degli Azzurri in vista del match contro i Bleus
Dopo la lettura della formazione in vista della partita contro la Francia, di domenica prossima, 25 febbraio, alle ore 16 in quel di Lille, per il terzo turno del Sei Nazioni 2024, il ct dell’Italia Gonzalo Quesada è intervenuto in conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti. Diversi i punti toccati dall’head coach degli Azzurri, ecco cosa ne è venuto fuori.
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Italia, Gonzalo Quesada: “Conquista e touche saranno fondamentali”
Sui vari cambi di formazione: “Non ho guardato ai cambi che ho fatto, come non l’ho fatto nemmeno quando ho apportato delle modifiche tra la formazione per l’Inghilterra e quella per l’Irlanda. Il gruppo con cui sto lavorando è lo stesso: e questo mi basta come garanzia. Ci sono tanti giocatori in competizione che spesso sono vicini, ad alcuni di loro darò l’opportunità di farsi vedere e capire a che punto sono. Oltre a questo, va considerato che durante l’arco del torneo possono succedere tante cose: come gli infortuni o altre situazioni che rendono i giocatori non disponibili”.
Cosa si aspetta dalla partita: “Non conoscevo la formazione della Francia per questo match ma ho provato a ipotizzarla: Atonio, Tuilagi, Sebastien Taofifenua e Romain Taofifénua. Ci sarà da lottare fisicamente. La conquista e la touche saranno fondamentali”.
La touche e un’appendice sulla formazione con Favretto e la composizione della panchina: “La touche deve migliorare, non ci sono altre cose da dire. E’ stato insopportabile nella partita contro l’Irlanda riuscire tante volte a recuperare il pallone, risalire il campo e poi non poter avere l’ovale fra le mani.
L’impiego di Favretto avviene anche per questo: il suo profilo era già entrato nella discussione tecnica che ho con il mio staff prima di fare la formazione. Riteniamo che in touche possa darci un’opzione in più, come in attacco con alcuni movimenti che sa fare bene. Sta seguendo un percorso come è successo a Izekor e Vintcent. In panchina poi abbiamo Canali e Zambonin pronti a entrare. Non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto di scegliere un 6+2: per gli avanti sarà una partita tosta ed esigente. Da Lucchesi, Ferrari, Zuliani e Varney mi aspetto che entrando possano dare un contributo di gioco e anche di esperienza, perché il resto è molto giovane”.
Poi una risposta sull’intervista rilasciata da Quesada a Rugbyrama, nel quale ha affermato che l’Italia al momento è inferiore alle altre squadre del Sei Nazioni: “Faccio chiarezza – dice con tono fermo -, l’intervista al suo interno ha rispettato quello che ho detto. Il titolo invece è stato fatto in maniera “un po’ esagerata” per fare dei click. Sono anche convinto che ci siano tre punti con i quali a medio termine l’Italia possa salire di livello e rendere orgogliosi i propri tifosi dei risultati che conseguirà: aumentare la quantità di giocatori che arrivano ad alto livello, continuare a sviluppare profili tecnici, fisici e psicologici a tutti i livelli e pensare di portare le franchigie ad avere l’80% dei giocatori dei propri roster formati dal sistema, che siano Accademie o Serie A Elite, in particolare giovani, come ad esempio avviene in Francia con il sistema JIFF. Se infatti vedete, la loro Under 20 tutti gli anni o quasi lotta per il titolo mondiale di categoria”.
Sui mediani di apertura: “Con Allan non c’è stato nulla di strano. Ne ho parlato e ne abbiamo parlato, come staff, con lui: è una situazione che può succedere, ma le porte della nazionale restano sempre aperte per lui, anche perché era stato indicato da me come uno dei leader della squadra al resto del gruppo. Il non ingresso a Dublino? Non aveva nessun senso far entrare un giocatore con un problema alla spalla in una partita di fatto già decisa: avrebbe aumentato i rischi di ulteriore infortuntio.
Il trasferimento di Garbisi? Ce lo aveva già detto qualche settimana fa che sarebbe stato possibile un suo passaggio a Tolone. Lui è contento: sa e sappiamo che ci saranno dei cambiamenti. Va a giocare a Tolone, stiamo parlando di un livello importante”.
Sui mediani di mischia: “I tre numeri 9 sono tutti ad un livello simile. Page-Relo questa settimana ha dimostrato di essersi allenato al meglio e quindi sarà lui il titolare. E’ chiaro che cammin facendo deciderò poi le gerarchie fra chi sarà titolare, chi partirà dalla panchina e chi potrà essere inserito nelle rotazioni”.
Sui tanti giocatori schierati che fanno parte dei club del Top 14: “E’ una scelta voluta e personalmente non lo considero un dettaglio da poco, anche perché tutti i giocatori che ho scelto danno equilibrio alla formazione. So che loro, affrontando tutte le settimane i giocatori della Francia, potranno guardarli con “meno rispetto”. E’ capitato anche a me da giocatore dell’Argentina quando ho affrontato i Bleus a cavallo degli anni 2000. E’ una motivazione extra.
Affrontare la Francia per me, poi, è speciale. E’ il Paese nel quale ho vissuto e ho sviluppato la mia carriera rugbystica. Mi ha dato la possibilità di diventare un allenatore di livello”.
Infine un ritorno sulla partita di Dublino: “Ho rivisto la gara contro l’Irlanda un sacco di volte. Sono stato duro con i giocatori per diverse cose, mentre per altre ho fatto loro i complimenti, perché dal punto di vista mentale non hanno mai mollato, anche quando sarebbero potute cadere loro le braccia.
Quello che sento è che stiamo camminando sul percorso corretto: l’Irlanda è molto più avanti di noi, ma questo non deve spaventarci. Dobbiamo lavorare con fiducia sulle nostre cose: la squadra è giovane e ha voglia. C’è una base solida? Si. Ci sono stati degli errori? Si, senza alibi: non vogliamo nasconderci. Sono altrettanto convinto però che presto sarete orgogliosi della squadra”.
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