La Calcutta Cup resta a Edimburgo, Duhan Van der Merwe mattatore dell’incontro con 3 mete
La Scozia ha battuto 30 a 21 l’Inghilterra e ha conquistato la quarta edizione consecutiva della Calcutta Cup. Gli uomini di Townsend hanno marcato tre mete, ottenuto 4 punti in classifica e superato gli inglesi che non hanno preso il bonus difensivo.
La partita è iniziata meglio per il XV della Rosa, molto presente in difesa e cinico in attacco. Poi però gli scozzesi hanno ripreso confidenza e non hanno concesso all’avversario di produrre un gioco di attacco armonico.
Ancora una volta il contributo di Duhan Van der Merwe è stato determinante: tre mete e la capacità di essere una minaccia costante quando innescato.
Per il gruppo guidato da Steve Borthwick, reduce da due vittorie di misura con Italia e Galles, resta il rammarico di un primo esame di maturità che non è andato a buon fine.
Sei Nazioni 2024: la cronaca di Scozia-Inghilterra
Il tempo di assistere a qualche schermaglia tra i due pacchetti ed ecco che l’Inghilterra passa in vantaggio. Pallone conquistato da mischia ordinata a ridosso dei ventidue, manovra dei trequarti perfetta che consente a George Furbank di inserirsi fra le maglie scozzesi due anni dopo il suo ultimo cap. La meta dell’estremo di Northampton viene trasformata da George Ford: al quinto minuto è 0 a 7.
Il piede del mediano di apertura dei Sale Sharks è nuovamente preciso all’undicesimo minuto, stavolta da calcio di punizione. Lo 0 a 10 descrive una superiorità netta degli inglesi, in netto controllo del gioco e del territorio nel primo quarto d’ora di gara.
Il sussulto scozzese però è dietro l’angolo. Una combinazione tra Tuipulotu e Jones a ridosso della linea del vantaggio spalanca le porte a quest’ultimo, che dopo la corsa nell’intervallo riesce anche a passare da terra il pallone decisivo a Van der Merwe per la meta (trasformata da Russell) del 7 a 10.
Il trequarti ala di origine sudafricana replica al 29′ sugli sviluppi di un errore inglese. Ford non si capisce con Furbank e l’estremo perde l’ovale in avanti. L’arbitro fa giocare il vantaggio e sulla transizione la palla arriva a Van der Merwe che deborda, accellera, supera Ben Earl e va schiacciare in bandierina. Russell dalla piazzola è implacabile ed ecco che i dark blues passano in vantaggio 14 a 10.
L’Inghilterra fa fatica a tornare nei ventidue avversari e la Scozia ne approfitta con un nuovo calcio di punizione trasformato da Russell. Al 36′ minuto George Ford rispolvera un pezzo forte del suo repertorio, il drop. La parabola del calcio di rimbalzo da circa 35 metri è perfetta e il punteggio va sul 17 a 13 con cui si conclude anche la prima frazione.
Il secondo tempo inizia all’opposto del primo. La Scozia mette le tende nella metà campo avversaria e obbliga l’Inghilterra a difendersi con grande energia. Al 45′ minuto un nuovo pezzo di bravura di Russell. Il numero 10 del Bath imbecca Van der Merwe con un morbido calcio-passaggio e l’ala scozzese non deve fare altro che depositare il pallone in meta per la terza volta in meno di un’ora.
Dalla piazzola Russell e Ford aggiungono altri tre punti per parte e poco dopo inizia la girandola di cambi da parte degli allenatori. Il match perde un po’ di intensità e gli episodi iniziano a pesare sempre di più. Al 65′ Elliot Millar-Mills mette le mani su un pallone d’oro e Finn Russell concretizza dalla piazzola per il 30 a 16.
Il gap si riduce al primo possesso utile dell’Inghilterra nei ventidue avversari. Il neo entrato Immanuel Feyi-Waboso trova una fessura nella difesa e schiaccia in meta il pallone del 30 a 21. Il guizzo dell’ala di Exeter non è sufficiente per dare una scossa ai suoi e la Scozia riesce ad amministrare il vantaggio fino all’ottantesimo minuto. Al fischio finale di Andrew Brace, Finn Russell e compagni possono festeggiare un nuovo successo sui rivali di sempre.
Il tabellino di Scozia-Inghilterra
Scozia: 15 Blair Kinghorn, 14 Kyle Steyn, 13 Huw Jones, 12 Sione Tuipulotu, 11 Duhan van der Merwe, 10 Finn Russell (cc), 9 Ben White, 8 Jack Dempsey, 7 Rory Darge (cc), 6 Jamie Ritchie, 5 Scott Cummings, 4 Grant Gilchrist, 3 Zander Fagerson, 2 George Turner, 1 Pierre Schoeman
Sostituzioni: 16 Ewan Ashman, 17 Alec Hepburn, 18 Elliot Millar-Mills, 19 Sam Skinner, 20 Andy Christie, 21 George Horne, 22 Ben Healy, 23 Cameron Redpath
Mete: 21′ , 29′, 45′ Van der Merwe
Trasformazioni: 22′, 30′, 46′, 58′, 65′ Russell
Punizioni: 34′ Russell
Inghilterra: 15 George Furbank, 14 Tommy Freeman, 13 Henry Slade, 12 Ollie Lawrence, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Danny Care, 8 Ben Earl, 7 Sam Underhill, 6 Ethan Roots, 5 Ollie Chessum, 4 Maro Itoje, 3 Dan Cole, 2 Jamie George (c), 1 Ellis Genge
Sostituzioni: 16 Theo Dan, 17 Joe Marler, 18 Will Stuart, 19 George Martin, 20 Chandler Cunningham-South, 21 Ben Spencer, 22 Fin Smith, 23 Immanuel Feyi-Waboso
Mete: 5′ Furbank, 67′ Feyi-Waboso
Trasformazioni: 6′ Ford
Punizioni: 11′, 49′ Ford
Drop: 36′ Ford
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.