Montagna da scalare per gli Azzurri a Lille, malgrado una nazionale francese in cerca di una nuova identità
Chasseurs d’ennui, cacciatori di noia. O meglio: scacciatori di noia. Così vogliono essere Charles Ollivon e i suoi compagni nelle parole de L’Equipe, che titola così nel pezzo di presentazione di Francia-Italia, di scena a Lille alle ore 16:00, a chiusura della terza giornata del Sei Nazioni 2024 (diretta TV8, Sky Sport Uno, Sky GO, NOW).
Una nazionale, quella francese, tecnicamente ancora in corsa per la vittoria finale del Torneo, per la verità già ipotecato dall’Irlanda ieri, visti i 6 punti di vantaggio sulla seconda classificata. Ai Bleus allora non rimane che cercare di riconquistare il proprio pubblico e un po’ di fiducia in sé stessi dopo due partite non esattamente andate per il verso giusto in questo avvio di anno, sbriciolati dall’Irlanda e usciti gratis di prigione in Scozia.
L’avversario di giornata è sulla carta quello ideale per ritrovarsi con una prova convincente, che assomigli il più possibile al 60-7 con cui i transalpini hanno rimandato a casa gli Azzurri alla Rugby World Cup. “Ci siamo preparati per ripetere quella prestazione” ha detto in settimana Louis Bielle-Biarrey, che però non sarà della partita a causa di un problema fisico che lo ha costretto a lasciare la sua maglia numero 11 a Matthis Lebel.
Michele Lamaro e compagni, però, sono una squadra a cui va assai stretto il ruolo di agnello sacrificale sull’altare delle necessità altrui. Se la Francia vuole recuperare l’affetto del proprio pubblico dovrà necessariamente passare attraverso la resistenza azzurra.
L’Italia non è al meglio: mancano pedine importanti e pressoché insostituibili in formazione, in particolare Seb Negri, Lorenzo Cannone e Tommaso Allan. I primi due sono i migliori ball carrier di cui dispone lo staff, il terzo il trequarti più in forma e più esperto della nazionale.
Le concorrenti assenze, più o meno di lunga data, di Marco Riccioni, Matteo Nocera, Dino Lamb, Edoardo Iachizzi concorrono ad accorciare la coperta e costringono Gonzalo Quesada a mettere in campo una formazione con tante prime volte: la prima di Federico Mori da titolare da due anni a questa parte, la prima di Martin Page-Relo da titolare al Sei Nazioni, la prima di Ross Vintcent e Riccardo Favretto dal primo minuto, la prima dall’inizio di Giosuè Zilocchi dal 2021, la prima assoluta di Matteo Canali e la prima da giugno del 2022 di Leonardo Marin, questi ultimi due partenti dal banco dei sostituti.
Spinti dalla fame che anima i volti nuovi e dalla voglia di far bene dei tanti giocatori militanti in Top 14, gli Azzurri proveranno a mettere pressione su una Francia che fin qui è stata imperfetta in rimessa laterale e ha mostrato una sostanziale assenza di trama offensiva, per l’appunto i due ambiti dove lo staff tecnico è cambiato rispetto al precedente ciclo.
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Il fatto che si giochi a Lille, in un’ambiente di poca tradizione ovale, con uno stadio dalla copertura mobile che avrà il tetto chiuso e che potrebbe far risultare ancor più tiepido un sostegno incerto da parte del tifo di casa potrebbe essere un elemento che aggiunge ulteriore peso sulle spalle della nazionale di casa.
Incunearsi nelle crepe prima di tutto psicologiche del XV de France è la missione della squadra azzurra, che affronterà sfide determinanti in conquista. Sulla schiena di Danilo Fischetti si caricano i 280 chili della coppia Atonio-Tuilagi, pilone e seconda linea dal lato destro della mischia ordinata. In rimessa laterale l’Italia ha fornito a Giacomo Nicotera un bersaglio in più per i suoi lanci in Riccardo Favretto e dovrà riuscire ad alzare il magro 72,4% di palloni ottenuti su proprio lancio.
Una volta ottenuto il pallone, bisognerà trovare il modo di sfidare quella che rimane la seconda miglior difesa del Torneo fino a qui, capace di bagnare le polveri all’attacco scozzese a Murrayfield per rimanere attaccati alla partita e vincerla con un singolo acuto. Contro l’Irlanda i portatori di palla del pack azzurro non sono mai riusciti a trovare avanzamento e servirà un altro tipo di fisicità per riuscirci stavolta, magari cercando di coinvolgere di più i buoni ball carriers della linea arretrata, come Monty Ioane, Federico Mori e Tommaso Menoncello.
È davvero una montagna ardua da scalare quella che si pone davanti agli Azzurri, ma una sfida dalla quale è necessario riportare a casa qualcosa di positivo. Magari un aspetto del gioco al quale sapere di potersi affidare nella parte finale del Sei Nazioni, quando contro Scozia e Galles l’Italia è chiamata a provare a portare a casa un risultato da questa sua prima campagna della nuova era.
Lorenzo Calamai
Le formazioni di Francia e Italia
Francia: 15 Thomas Ramos, 14 Damian Penaud, 13 Gael Fickou, 12 Jonathan Danty, 11 Matthis Lebel, 10 Matthieu Jalibert, 9 Maxime Lucu, 8 François Cros, 7 Charles Ollivon (C), 6 Paul Boudehent, 5 Posolo Tuilagi, 4 Cameron Woki, 3 Uini Atonio, 2 Peato Mauvaka, 1 Cyril Baille.
A disposizione: 16 Julien Marchand, 17 Sebastien Taofifenua, 18 Dorian Aldegheri, 19 Romain Taofifenua, 20 Alexandre Roumat, 21 Esteban Abadie, 22 Nolann Le Garrec, 23 Yoram Moefana
Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Tommaso Menoncello, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Federico Mori, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Ross Vintcent, 7 Michele Lamaro (c), 6 Riccardo Favretto, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Giosuè Zilocchi, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Mirco Spagnolo, 18 Simone Ferrari, 19 Matteo Canali, 20 Andrea Zambonin, 21 Manuel Zuliani, 22 Stephen Varney, 23 Leonardo Marin
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