Il tecnico ha raccontato le emozioni vissute a Beziers e il percorso che la nazionale giovanile vuole intraprendere
Dopo il successo dell’Italia U20 sulla Francia per 23-20 a Beziers nella terza giornata del Sei Nazioni di categoria, lo sguardo degli Azzurrini si posa ora sulle ultime due partite del Torneo contro Scozia e Galles.
Mattia Dolcetto, dal 2020 nello staff della nazionale giovanile guidato da Massimo Brunello e completato da Roberto Santamaria, ha raccontato a OnRugby Podcast le emozioni vissute allo stadio Raoul Barriere, davanti ai 14mila spettatori transalpini che affollavano gli spalti.
La mischia ordinata è stata il cardine della vittoria, in una partita dove gli Azzurrini hanno messo in difficoltà gli avversari anche al breakdown. Per chiudere alla grande il Sei Nazioni U20 l’Italia punta a continuare nella curva di crescita intrapresa nelle prime tre partite del Torneo: “A livello difensivo sicuramente dobbiamo avere la capacità di muoverci più velocemente e di prendere più spazio, soprattutto dopo un nostro utilizzo del piede, dove ci capita di rimanere troppo stretti rispetto al punto d’incontro. Infatti la Francia ci ha messo in difficoltà in un paio di situazioni del genere.”
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“Penso che offensivamente possiamo avere più fiducia in noi stessi e credere nel nostro gioco – ha aggiunto Dolcetto – Non avere paura di giocare né di sbagliare. Le cose stanno migliorando, abbiamo fatto bene contro una squadra organizzata come l’Irlanda e contro una meno organizzata ma più talentuosa come la Francia. Queste sono le due cose su cui concentrarci.”
“Rispetto allo scorso anno abbiamo giocatori più mobili, più presenti e immediati sul punto d’incontro e di conseguenza possiamo dare più ritmo al gioco e cercare di avere coralità e fluidità nel gioco. Questi sono gli obiettivi che ci siamo dati verso la Scozia e che poi ci porteremo anche al Mondiale, l’appuntamento più importante della stagione.”
In chiusura del suo intervento, Dolcetto ha parlato anche delle prossime avversarie degli Azzurrini: “La Scozia è una squadra che non è molto fisica ma rispetto agli ultimi anni è organizzata e ben allenato. Sono competenti in rimessa laterale, hanno una buona distribuzione e buone individualità in terza linea e all’ala. Dobbiamo stare attenti perché sfruttano tutte le occasioni possibili.”
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“Il Galles è lo specchio della nazionale maggiore. Una squadra di giocatori di rugby. Avranno anche delle difficoltà a livello di movimento, ma fanno sempre la loro partita, con giocatori che sanno stare in campo. Hanno anche ottime individualità come il numero 8 Morgan Morse, che gioca regolarmente negli Ospreys in URC.”
“Giocare da loro in questo momento in cui sono un po’ in difficoltà è pericoloso perché è il classico paese che in questi momenti si unisce e tira fuori la propria cultura rugbistica.”
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