Il giovane terza linea si è raccontato in un’interessante intervista, parlando del suo percorso rugbistico (e non solo)
Per quanto solitamente numeroso, nelle ultime due partite l’Italia ha avuto alcune difficoltà in terza linea. A causa delle partite e dei tanti impatti, contro l’Irlanda e la Francia il tecnico Gonzalo Quesada ha dovuto fare a meno di due giocatori importanti come Sebastian Negri e Lorenzo Cannone.
Si è trattato di assenze pesanti, ma almeno anche la Nazionale maggiore ha potuto vedere in campo le qualità di Ross Vintcent. Il giovane terza linea dell’Exeter si era già messo decisamente in luce con l’Under 20 e, nel corso delle ultime due partite, ha ottenuto lo sue prime presenze a livello seniores.
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E se alla prima partita contro l’Irlanda Vintcent ha potuto giocare soltanto gli ultimi minuti di una partita ormai sfuggita di mano, a Lille con la Francia è partito titolare, in particolare dovendo lottare per tutto il primo tempo in trincea contro le cariche continue dei Blues. Anche grazie ai suoi 18 placcaggi l’Italia ha potuto resistere, per poi approfittare della superiorità numerica nella ripresa per recuperare nel punteggio.
Italia, Ross Vintcent: “Credo che a Lille la squadra sia cresciuta enormemente”
Ma i freddi numeri riguardo ai minuti giocati o ai placcaggi eseguiti dicono solo una parte del personaggio Ross Vintcent, un personaggio che il quotidiano la Repubblica ha voluto raccontare con un’intervista.
“Sono nato a Johannesburg, in Sudafrica – ha esordito Vintcent – ma mia nonna era italiana. La famiglia poi si è trasferita a Dubai. Facevo rugby per divertirmi, mediano di mischia o di apertura: un trequarti, insomma. Sognavo solo di frequentare qualche università inglese”.
“Poi quattro anni fa ho parlato con Tom, fratello di Sebastian Negri: mi ha messo in contatto con la Federazione italiana, che nel 2020 mi ha invitato a Remedello, in provincia di Brescia, poi a Parma. Nel frattempo sono passato in mischia. Hanno avuto fiducia in me, nell’Accademia mi hanno costruito come giocatore e ho esordito in U20”.
“Il livello in Italia, soprattutto giovanile, è molto alto. Ci sono ragazzi impressionanti come Lorenzo Cannone. Con lui abbiamo giocato insieme alcune partite nel Sei Nazioni U20, 3 anni fa, e siamo andati alla grande. Da allora ha fatto benissimo con il Benetton Treviso: ha un ritmo di lavoro e una fisicità incredibili, guardo a lui con ammirazione”.
“Il mese scorso, all’esordio con la Nazionale maggiore, sono entrato negli ultimi minuti di partita del Sei Nazioni con l’Irlanda: tremavano le gambe ma mi sono adattato presto. Poi giocare con la Francia dall’inizio è stato un enorme privilegio: partita difficile, mi sono goduto ogni minuto. Credo che a Lille la squadra sia cresciuta enormemente: quella prova ci ha dato una fiducia incredibile per la prossima con la Scozia di sabato pomeriggio”.
“Con questo gruppo il futuro del rugby italiano promette bene, secondo me. Ci sono molti giocatori giovani con alcuni più esperti che fa ben sperare per i prossimi tornei. Anche l’U20 sta crescendo molto e spero di vedere diversi di questi giocatori emergere negli anni a venire”.
“Un sogno? Il prossimo anno vorrei giocare a Twickenham contro l’Inghilterra, e vincere. Ma nel frattempo studio all’Università di Exeter, giocare con il club e anche continuare a lavorare da Domino’s Pizza come fattorino”.
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