L’idea è partita da uno dei giocatori leader del gruppo dei Dragoni
Mentre il Sei Nazioni 2024 corre verso la sua volata finale, in Galles non si smette di discutere del futuro della nazionale di Warren Gatland cercando di pensare ai potenziali scenari di coinvolgimento massimo di tutti i giocatori.
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In Galles stanno pensando di ridiscutere la regola sugli eleggibili all’estero
A tal proposito a parlare è stato Dewi Lake, il tallonatore attualmente indisponibile, che all’ultima Rugby World Cup è stato uno dei co-capitani del Galles. Intervenuto in una conferenza stampa dove ha fatto il punto sul suo stato di recupero, annunciandosi praticamente pronto a tornare a disposizione da fine marzo in poi, il prima linea ha detto: “La regola dei 25 caps con la nazionale prima di poter giocare all’estero ed essere comunque convocati? Secondo me andrebbe rivista”.
Poi entrando nel dettaglio ha detto: “Ci sono ragazzi che non hanno mai avuto l’opportunità di fare un caps figuriamoci 25. Però non possiamo dire che non siano all’altezza: prendete per esempio Josh Turnbull. Lui ha solo 13 caps. Nella regola si identifica questo numero – i 25 caps internazionali – come una “cifra di servizio” per il Paese, ma Turnbull è uno che ha più di 230 presenze nello URC con le franchigie gallesi, fra Scarlets e Cardiff. Questo per me potrebbe essere un criterio validissimo, lui “ha servito il Paese” eppure se si trasferisse all’estero perderebbe la possibilità di essere convocato”.
“Tutti vorremmo che il rugby fosse Accademia-Club-Nazionale, ma non è più cosi. E ci sono tanti rugbysti che hanno offerte sia dalle squadre dell’Emisfero Nord sia da quelle dell’Emisfero Sud: non vorrei solo che alla lunga questo possa ostacolare lo staff della nazionale dal convocare i giocatori migliori”
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