I nostri voti al grande match degli Azzurri, che hanno battuto gli scozzesi 31-29
L’Italia torna alla vittoria nel Sei Nazioni, battendo la Scozia 31-29 all’Olimpico dopo una grande partita e conquistando il secondo risultato utile di fila dopo il pareggio con la Francia. Grande prestazione di tutti gli Azzurri, nessuna insufficienza e valutazioni meritatamente alte. Ecco i nostri voti.
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Ange Capuozzo 8 – I placcaggi su un armadio come Van der Merwe varrebbero da soli il voto (e il prezzo del biglietto). Magari in attacco è stato meno impegnato del solito – ma quando ha avuto il pallone in mano ha sempre costretto gli scozzesi a raddoppiare il placcaggio – ma ha giocato una grandissima partita sia in difesa sia al piede, trovando spesso la profondità del campo e costringendo Russell e Kinghorn ad arretrare. Nel finale del primo tempo va vicinissimo alla meta sull’intercetto di Lynagh, e forse Van der Merwe lo tiene alto…
Louis Lynagh 7 – Un po’ spaesato nel primo tempo (in cui comunque riesce a contenere Van der Merwe) poi l’intercetto alla fine della frazione che quasi manda in meta Capuozzo lo porta in partita, e nella seconda frazione torna in giocatore visto negli Harlequins. La meta è la ciliegina sulla torta di un grande secondo tempo, suo e di tutta l’Italia, e insieme a Capuozzo ferma Van der Merwe lanciato sulla linea laterale. Benvenuto! (Mori s.v.)
Juan Ignacio Brex 8.5 – Onnipresente. La manovra offensiva azzurra passa sempre da lui, è un punto di riferimento per i compagni e una sicurezza col pallone in mano. In difesa, che ve lo diciamo a fare, è il solito muro, e fa un vero e proprio miracolo su Christie lanciato in meta, prima placcandolo e poi conquistando il tenuto. In occasione della meta Page-Relo lo innesca in velocità con un grubber e lui brucia la difesa scozzese.
Tommaso Menoncello 8 – Indemoniato. Dopo 20 secondi conquista il tenuto del primo vantaggio azzurro, ed è l’unico che riesce a fare strada nel primo tempo contro una scozia quasi sempre dominante nelle collisioni. Ad ogni carica servono due o tre scozzesi per fermarlo, e questo permette agli altri Azzurri di attaccare gli spazi. È il miglior azzurro per metri fatti dopo il placcaggio, 47, e il secondo in assoluto del match dopo Kinghorn. (Marin s.v.)
Monty Ioane 7 – Primo tempo un po’ in sordina, poi nella ripresa si scatena. Gira per il campo senza dare punti di riferimento agli avversari e riesce sempre a dare imprevedibilità all’attacco azzurro. In difesa sbaglia qualche placcaggio di troppo, ma oggi si può perdonare tutto.
Paolo Garbisi 8 – Si inventa il calcetto che regala a Lynagh la meta dell’esordio, guida gli Azzurri con maturità impressionante e soprattutto non perde mai la testa anche nei momenti più difficili. Mette dentro tutti i piazzati tranne – paradossalmente – il più facile, ma come ha detto Quesada, più dell’errore conta la capacità di reagire all’errore stesso. E lui reagisce al calcio sbagliato in touche – che regala una ripartenza gratis alla Scozia – riprovandoci e andando ancora più lontano. Soprattutto, siamo ormai talmente abituati a vederlo in campo che spesso ci dimentichiamo una cosa importante: questo ragazzo ha solo 23 anni, ma sta in campo come un veterano.
Martin Page-Relo 7 – Il grubber per la meta di Brex rivitalizza l’Italia nel momento più difficile. La sua partita è come sempre concreta e superordinata, anche se l’intercetto che consente a Russell di trovare il 50:22 che porterà alla meta di Schoeman è un errore grave. Il bilancio però resta in positivo, non solo per la prestazione globale, ma anche per il secondo piazzato da metà campo di fila messo dentro: 3 punti d’oro. (Varney 7 – Nella giornata più importante tira fuori la sua miglior prestazione in Azzurro dei tempi recenti. Per ritmo, velocità e inventiva nella mezz’ora finale dell’Olimpico è sembrato di rivedere finalmente il Varney di qualche anno fa, che aveva fatto pensare a tutti di aver trovato un grande mediano. Il suo talento è sempre stato fuori discussione, anche nelle giornate peggiore, la speranza è che riesca finalmente a tirarlo fuori sempre)
Ross Vintcent 8 – È tra i più avanzanti a contatto dell’Italia, placca come un dannato (18 in totale) e soprattutto è lui a trovare il break che dà poi il via all’azione della meta di Varney che ribalta il risultato. Ciliegina sulla torta, il placcaggio finale su Kinghorn che chiude l’assalto scozzese da 24 fasi e sancisce la vittoria dell’Italia. Piccolissimo dettaglio: di anni ne ha 21.
Michele Lamaro 8 – Ripetere che è stato ancora una volta il miglior placcatore dell’Italia (26 placcaggi riusciti su 28) ormai è quasi banale, così come sembra quasi pleonastico ricordare che non c’è punto del campo in cui non è presente. In passato è stato spesso colpevolizzato – forse esageratamente – degli alti e bassi mentali dell’Italia, in quanto capitano. Allo stesso modo, allora, bisogna riconoscergli i meriti del grande passo avanti fatto dagli Azzurri dal punto di vista della maturità.
Sebastian Negri 6.5 – Non ancora al 100% dopo l’infortunio, nel primo tempo fatica a fare strada pur facendo tanto lavoro sporco. Meglio a inizio ripresa, e alla fine ha messo minuti nelle gambe in una partita vinta: meglio così non poteva andare. Ora lo aspettiamo a Cardiff, dove servirà come il pane.
Lorenzo Cannone 7 – In mezz’ora mette a segno 12 placcaggi. In attacco è aiutato dal miglioramento generale dell’Italia. Anche il suo è un grande ritorno, e con questo Vintcent ci sarà grande concorrenza per la maglia numero 8)
Federico Ruzza 7.5 – In rimessa laterale lotta da solo contro tutti, e porta a casa tanti palloni difficili. In difesa è un muro (17 placcaggi su 18) e la sua partita è come sempre di grande solidità. Qualcuno lo renda immortale. (Zambonin s.v.)
Niccolò Cannone 6.5 – Ancora una buona partita difensiva, con 10 placcaggi e tanto lavoro in giro per il campo. Forse poteva dare un po’ più di avanzamento in fase offensiva.
Simone Ferrari 6.5 – Solido in mischia, manca qualche placcaggio di troppo in mezzo al campo, ma la sua è come sempre una partita di sostanza. (Giosué Zilocchi 7.5 – Nella ripresa è protagonista in mischia, dopo l’equilibrio del primo tempo è grazie a lui che il pacchetto azzurro prende il sopravvento. In campo è la solita terza aggiunta per movimento e placcaggi)
Giacomo Nicotera 6.5 – In un paio di lanci al povero Ruzza sarebbe servito l’ascensore. Compensa con la solita bella partita in mezzo al campo, in difesa e nel breakdown. (Lucchesi 6.5 – Anche lui come Nicotera fa un grande lavoro in campo e in mischia, pur mancando qualche lancio)
Danilo Fischetti 7 – Nessun problema in mischia contro Zander Fagerson, non uno qualunque, e poi tanto lavoro sporco nel breakdown e tanta fisicità: 58 minuti di grande sostanza. (Spagnolo 7 – Ancora un altro ingresso eccellente. Quando entra la mischia azzurra ha già guadagnato un po’ di vantaggio, e lui contribuisce alla grande)
A cura di Francesco Palma
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