Il tallonatore Azzurro: “Ecco quale lavoro Quesada sta facendo con tutti per avere un gruppo coeso”
Reduci dalla dura ma più che soddisfacente partita con la Scozia, gli Azzurri stanno trascorrendo queste ore allo studio al monitor degli errori e delle situazioni viste nelle scorse uscite per preparare al meglio l’ultimo match di questo Sei Nazioni 2024, l’incontro Galles-Italia al Principality Stadium di Cardiff.
All’incontro con stampa odierno si è presentato Giacomo Nicotera. Il tallonatore non si è sottratto a rispondere su vari temi, e spicca in particolare la questione dell’approccio mentale che ha portato il tecnico Gonzalo Quesada al gruppo, per renderlo più coeso e anche ambizioso.
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Italia, Nicotera: “Il nostro un gruppo coeso, Quesada sta facendo un gran lavoro con tutti”
“Il nostro gruppo si sta dimostrando molto coeso, e credo che per questo sia importante il lavoro che sta facendo Gonzalo Quesada. Tratta con molto attenzione anche i ragazzi che fanno il lavoro più duro, ovvero quelli che stanno ancora emergendo, che lavorano con e per la squadra in settimana ma poi non scendono sempre in campo. Gonzalo è molto bravo a stargli dietro, a motivarli”.
“Il lavoro che fanno questi ragazzi che non vengono poi selezionati nei 23 infatti ci aiuta tantissimo a preparare le partite. Anche sotto questo punto di vista il gruppo è ottimo, tutti quanti vogliono esserci a loro modo e danno un contributo davvero importante”.
Per quanto riguarda la partita con la Scozia: “Ovviamente avevamo analizzato l’importanza di Russell all’interno del loro gioco offensivo e sapevamo che è sempre in grado di fare anche la giocata imprevista, quindi tutti dovevamo stare sull’attenti con lui. L’obiettivo era quello di salire in difesa, mettergli tanta pressione. Nel primo tempo le mete che hanno fatto sono derivate dal fatto che siamo stati troppo passivi, lasciandogli spazio e tempo per giocare”.
“Poi siamo stati bravi a cambiare registro e mettergli più pressione. Così li abbiamo messi in difficoltà e penso che da quel momento abbiano iniziato a giocare troppo da singoli, cercando giocate individuali”.
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“I calcetti di Page-Relo e Garbisi? Erano stati studiati dai diretti interessati. Avevamo visto che la copertura dell’ala difensiva era un po’ in ritardo, partendo molto vicino alla touche nel caso della meta di Brex. L’avevamo studiata a tavolino. Non io ovviamente, sono un tallonatore e devo solo eseguire [ride]”.
“L’altro parte invece da un errore, dalla penalità che non esce di Garbisi ma dopo contrattacchiamo e andiamo a segnare. C’è confidenza nel dire ‘Ok, ho fatto un errore ma non è un problema, adesso costruiamo e ribaltiamo la situazione’. Una cosa che secondo me è un segno di maturità. Sappiamo di essere giocatori in crescita, quindi dobbiamo sentire di dover migliorare. Quindi non pensiamo mai ‘Ok, abbiamo mancato un’occasione ma restiamo forti”; anzi il pensiero è più ‘Abbiamo mancato un’occasione? Che rabbia’. Andare in campo e tirare fuori tutto, questa è la mentalità che ci passa anche Gonzalo Quesada”.
“Soli 5 calci concessi? Sicuramente il buon lavoro in mischia ci ha aiutati a ridurre il numero di punizioni concesse. Inoltre stiamo lavorando molto per lavorare meglio nei breakdown, in due persone e con più precisione, ci è stata data una mano anche da Andrea Piardi con cui abbiamo analizzato un paio di situazioni. Per noi l’obiettivo era stare sotto i 10 calci, quindi siamo andati alla grande”.
Sull’alternanza tra lui e Lucchesi in questo Sei Nazioni: “I tecnici probabilmente hanno già in mente chi schiarare con molto anticipo, ma noi abbiamo il compito di essere sempre perfetti nella conquista, quindi dobbiamo cercare di essere sempre più efficaci. Di competizione ce n’è, non dobbiamo mai rilassarci e questo ci aiuta a restare sempre sul pezzo”.
Infine uno sguardo verso il Galles: “Della partita di ieri [Galles-Francia] direi che a un certo punto i Dragoni siano un po’ crollati sotto la fisicità dei transalpini. Comunque, come si è visto nei match precedenti, in difesa lottano, combattono, placcano. A differenza di come a fatto la Scozia mi sembra che i gallesi vadano molto più bassi a placcare e più duri sugli impatti. Quindi anche noi dovremo adattare un po’ il nostro sistema d’attacco mentre, per la Scozia ad esempio, ci eravamo concentrati sui sostegni, sapendo che placcano alti. Ci saranno quindi piccoli adattamenti da fare ma per noi non cambia e dobbiamo lavorare su quello che ha funzionato un pochino meno, come la conquista e la touche”.
“Anche il Galles, come la nostra, è una squadra molto giovane. Noi però siamo già riusciti anche ad avere abbastanza profondità con la panchina, cosa che forse ai Dragoni è un po’ mancata nel finale della partita con la Francia. Inoltre stiamo imparando a gestire meglio i secondi tempi, quindi questa potrebbe essere un punto a nostro favore se riusciremo a sfruttarlo”.
Matteo Salmoiraghi
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