Italia: Edoardo Padovani svela il dietro le quinte della meta al Galles del 2022

Sono passati due anni dalla emozionante vittoria di Cardiff, ma la combinazione con Ange Capuozzo resta memorabile

La gioia di Edoardo Padovani al termine di Galles-Italia – ph. Alex Livesey/Federugby/Getty Images

Sabato 16 marzo alle ore 15.15 il Principality Stadium di Cardiff ospiterà il quinto ed ultimo turno del Sei Nazioni 2024.

A scendere in campo saranno Galles e Italia, le due squadre momentaneamente al quinto e sesto posto della classifica, entrambe motivate a conquistare una vittoria ricca di significati.

La sfida tra Dragoni e Azzurri è anche il remake di una partita entrata di diritto negli annali del rugby italiano: Galles-Italia 21 a 22 del 18 marzo 2022.

A rendere speciale quello storico successo fu la meta di Edoardo Padovani, arrivata dopo un contrattacco formidabile di Ange Capuozzo. Il trequarti del Benetton e della nazionale italiana, autore finale di quella segnatura, ha raccontato i retroscena ai canali della FIR due anni dopo.

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Italia, Edoardo Padovani: “Quando schiaccio inizialmente non esulto da quanto sono incredulo”

“Ange aveva già provato una giocata simile 10 minuti prima – ha spiegato Padovani in merito alla dinamica della celebre azione – io avevo ricevuto un calcio e avevo servito Ange, che dopo la prima accelerazione era ‘tornato’ verso di me, quindi avevo in mente il tipo di movimento che avrebbe fatto e sapevo quindi quale linea di corsa avrei dovuto prendere per un eventuale sostegno. Il suo guizzo ovviamente è stato decisivo per la meta, io sono riuscito a capire subito dove poteva andare lui e seguirlo”.

Il pallone schiacciato a terra, il Galles attonito e un pizzico di sorpresa che tocca Edoardo Padovani e i compagni prima della trasformazione di Garbisi.

“Non ho capito più niente (ride, ndr). Ma infatti riguardando le immagini si vede che quando schiaccio inizialmente non esulto da quanto sono incredulo, tant’è che quando Monty Ioane viene ad abbracciarmi mi dice ‘Ma ce l’hanno annullata?’. Ero già sotto shock (ride, ndr), e poi avevo paura ci fosse ancora tempo per giocare, avevamo già perso delle partite così. Per fortuna invece è andato tutto bene”.

La finalizzazione dello spunto di Capuozzo da parte di Edoardo Padovani fu il coronamento di una sua ottima prestazione individuale. Tanti interventi difensivi e due calci provvidenziali, come richiesto dal piano di gioco di Kieran Crowley.

“Anche per quello è stata una partita speciale per me. In quel periodo avevo lavorato molto sui calci dalla distanza e il lavoro alla fine ha pagato. È stata una doppia soddisfazione, non solo per il successo ma perché personalmente tutto quello per cui avevo lavorato mi aveva portato lì”.

In quella edizione gli Azzurri trovarono un incremento di motivazioni dopo la dura prova di Dublino, in cui furono costretti a giocare in 13 contro 15 per gran parte della gara. Sul piano mentale, anche il Sei Nazioni 2024 ha visto gli uomini di Gonzalo Quesada maturare di partita in partita. Ecco il pensiero di Padovani sull’Italia che sabato 16 marzo cercherà il miglior piazzamento di sempre nel Sei Nazioni.

“Lo vedo molto maturato rispetto a due anni fa, molto più consapevole dei propri mezzi. Un gruppo così si merita queste soddisfazioni e ancora di più. I ragazzi hanno dimostrato di poter lottare contro chiunque in questo torneo. Al di là della vittoria, anche contro Inghilterra e Francia i ragazzi hanno dimostrato di poter essere competitivi per 80 minuti. E anche con l’Irlanda, nonostante il punteggio, alla fine la difesa non ha mai mollato e nonostante il poco possesso è riuscita a rimanere lucida fino alla fine”.

Sei Nazioni 2022: l’acuto di Ange Capuozzo e la meta di Padovani

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