Italia, Michele Colosio: “Questo gruppo ha un potenziale ancora tutto da esplorare”

Il responsabile della preparazione atletica della nazionale maggiore maschile guarda al futuro prossimo

Michele Colosio – ph. Sebastiano Pessina

Il Sei Nazioni 2024 è stato il migliore di sempre per i colori italiani e ha offerto grandi soddisfazioni a squadra, staff e tifosi, ma secondo il responsabile della preparazione atletica dell’Italia Michele Colosio gli Azzurri non hanno ancora raggiunto il massimo livello possibile.

“Il progetto, iniziato già da qualche anno con gli staff precedenti e che sta prendendo questa piega con l’arrivo di Gonzalo [Quesada], è quello di cercare di creare un’identità forte e un sentimento di appartenenza e una determinazione importante. Siamo partiti col piede giusto, quindi – ha raccontato il bresciano, 47 anni, a OnRugby Podcast – C’è ancora tantissimo da fare. Il primo passo è stato fatto con la centralizzazione del lavoro a Roma. Adesso piano piano bisogna migliorare le condizioni, il dialogo con i club, l’assistenza ai giocatori. Creare, insomma, le condizioni per far crescere ulteriormente questo gruppo che non è ancora al 100% del suo potenziale.”

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Dopo quasi 15 anni di militanza nel rugby francese ai massimi livelli, Colosio è tornato in forze alla Federazione all’inizio dell’anno. Con il Sei Nazioni ormai alle spalle è già tempo di guardare a quali saranno i prossimi passi per continuare a migliorare, sia a livello globale che nel settore specifico che lo riguarda in prima persona: “Il futuro passerà dall’avere la consapevolezza dei nostri mezzi e dal continuare a migliorare la collaborazione con le franchigie e la supervisione dei giocatori all’estero. L’obiettivo è, nel momento in cui la nazionale si ritrova collettivamente per preparare i propri impegni, essere nelle migliori condizioni possibili.”

“Ovviamente si tratta di costruire passo dopo passo, con la prospettiva orientata verso la Rugby World Cup 2027 in Australia, sapendo però che è ancora lunga. Continueremo a proporre a questi giocatori una struttura all’interno della quale migliorare, perché c’è uno zoccolo duro di giocatori che hanno giocato questo Sei Nazioni che farà parte del mondiale 2027.”

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“Si tratta di un progetto a medio-lungo termine. Gli step sono chiari, il primo sarà quello di prepararsi ad una tournée estiva nel Pacifico dove incontreremo squadre che adesso sono dietro di noi nel ranking mondiale. Per poterlo mantenere e per continuare il nostro percorso di sviluppo dovremo essere capaci di performare in condizioni più difficili di quelle del Sei Nazioni in termini di viaggi, spostamenti e contesto molto diverso da quello del Torneo.”

“Dopo questa passeremo ai prossimi test autunnali, quindi al Sei Nazioni 2025, per continuare a far crescere un gruppo che ha un potenziale ancora tutto da esplorare.”

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