Il centro della nazionale ha parlato dell’ultimo Sei Nazioni e del suo legame col club veneto
Dopo un Sei Nazioni incredibile e la nomina nella lista dei candidati al premio come “Miglior Giocatore del Torneo”, insieme al numero 8 inglese Ben Earl, al centro dell’Irlanda Bundee Aki e all’ala della Scozia Duhan Van der Merwe, Tommaso Menoncello è finito sulla bocca di tutti.
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Tommaso Menoncello: il punto di vista dell’azzurro
“Sono orgoglioso – ha detto il trequarti alla Tribuna di Treviso – soprattutto se penso al fatto che ho dovuto saltare il Mondiale per infortunio, indubbiamente ammetto che tutto ciò mi fa piacere. Se mi esprimo a questi livelli, il merito è mio ma anche della squadra e di Brex”.
Poi aggiunge: “Se vinco il premio? Sarei orgoglioso, più di quanto non sia adesso, ma non cambierebbe niente. Rimarrei con la testa fissa sul lavoro. Unica cosa – ride – dovrei pagare un sacco di cene…”
Sul futuro, anche a livello contrattuale, specifica: “Qualche mese fa, vedendo i miei compagni al Mondiale, pur considerandoli come fratelli, ho dovuto mandare giù dei bocconi amari. Sapere che avrei potuto essere lì con loro è stato difficile da sopportare. Il futuro? Io sono sotto contratto con il Benetton (rinnovato fino al 2026), ed intendo rispettare l’accordo, per cui fino alla scadenza farò di tutto per onorare la maglia di Treviso, quella in cui sono cresciuto e che mi ha permesso di essere tra i primi quattro del Sei Nazioni. Massimo rispetto per la mia società, voglio che sappia che eventuali altre offerte oggi non mi interessano”.
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