In una intervista a RugbyPass il centro torna sulla voglia di vincere degli Azzurri in vista del futuro
Juan Ignacio Brex non è nella rosa dei candidati per il titolo di Miglior giocatore del Sei Nazioni 2024, ma questo non toglie niente ad un Torneo davvero stellare per il numero 13 in maglia azzurra, uno dei tre giocatori italiani ad aver giocato tutti e 400 i minuti a disposizione.
Un giocatore che dal suo esordio con l’Italia, nel 2020, ha rivestito un ruolo sempre più importante all’interno della squadra, fino a diventarne un elemento imprescindibile prima con Kieran Crowley e adesso con Gonzalo Quesada.
Una centralità che non si vede solo in campo, ma anche fuori, dove il 31enne di Buenos Aires riveste un ruolo importante per tutto lo spogliatoio, come ha raccontato in una intervista a Jamie Lyall di RugbyPass: “[Dopo il pareggio in Francia] all’inizio è stato bello avere le congratulazioni da parenti e amici. Ma poi a un certo punto basta. Ho parlato con alcuni compagni e ho detto loro: basta così, non voglio che la gente si congratuli con me per un pareggio. Giochiamo per vincere e abbiamo mancato una grossa opportunità. Non volevamo più congratulazioni ed è stata una cosa in più che ha motivato la squadra.”
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“Abbiamo imparato dal passato. Dopo aver battuto Namibia e Uruguay nelle prime due partite dei mondiale, abbiamo avuto un sacco di applausi e di congratulazioni: bravi, ben fatto, adesso dovete battere Nuova Zelanda e Francia, potete farcela, e bla bla bla. Abbiamo pensato okay, possiamo provarci. Forse perché la gente ci ha incoraggiato, non abbiamo tenuto i piedi per terra. E ci hanno ammazzato. Questa è la verità. La Nuova Zelanda ci ha mostrato come si gioca in una Coppa del mondo e come si gioca a rugby. La Francia lo stesso.”
“La squadra ha imparato da quell’esperienza, non vogliamo più quel tipo di paternalismo.”
Com’è andata nelle settimane successive al pareggio di Lille contro la Francia è noto a tutti. Eppure, dice Nacho Brex, è solo l’inizio.
“Dopo l’ultima partita ci siamo detti: non ci vogliamo fermare qui. Abbiamo fatto la storia ma non ci basta. Sappiamo che sarà dura, è sempre dura per noi. Se caliamo la partita successiva, siamo fottuti, ci distruggeranno. Se stiamo a questo livello, in futuro sarà sempre più difficile. Non possiamo concedere nulla alle altre squadre, dobbiamo continuare a migliorare.”
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