Grande partita di Vecchini e Stevanin, Maris e Veronese decisive dalla panchina. L’intercetto finale però è da circoletto rosso
L’Italia vince per la prima volta nella sua storia in casa dell’Irlanda, nella seconda giornata del Sei Nazioni femminile 2024: le Azzurre conquistano anche il punto di bonus e guadagnano la terza posizione in classifica con un bel successo per 27-21. Grande prestazione da parte di molte azzurre, la player of the match Vecchini su tutte, e gara ampiamente dominata, ma i primi 15 minuti e il finale di partita – con l’Irlanda che ha riaperto i giochi e rischiato addirittura di ribaltare il risultato – andranno rivisti per poter fare un ulteriore passo avanti in vista delle prossime gare.
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Il meglio di Irlanda-Italia
Difesa e reazione – Tanti placcaggi sbagliati nei primi 15 minuti e una meta tecnica subita, poi però nel momento più difficile l’Italia ha reagito alla grande, non concedendo punti in inferiorità numerica e migliorando notevolmente la qualità dei placcaggi. Nel finale del primo tempo e nella ripresa la difesa azzurra è salita di colpi, ritrovando il livello visto nel primo tempo con l’Inghilterra. Non aver subito punti nel momento più difficile è stata una delle chiavi di questo successo, così come lo è stata la grande difesa negli ultimi minuti, quando l’Irlanda sulle ali dell’entusiasmo ha provato a ribaltare il match.
Vittoria Vecchini ed Emma Stevanin – Nel giro di 2-3 anni la Vecchini ha avuto una crescita esponenziale. Sempre stata ottima in difesa, con il tempo è migliorata sia al lancio sia in attacco, le sue cariche adesso sono avanzanti e lo ha dimostrato con la meta (con 3 placcaggi rotti) che ha sancito la sua doppietta personale scavando il solco decisivo per la vittoria delle Azzurre. Meritatissimo il premio di player of the match. Menzione anche per Emma Stevanin, autrice di una prova di grandissima solidità sia in fase di impostazione come seconda apertura ma anche come vero e proprio centro, sia in fase difensiva.
La panchina – Gaia Maris, ritrovatasi in campo a freddo dopo 20 minuti, ha dato una grande scossa alla mischia italiana, conquistando due calci di punizione di fila che hanno permesso alle Azzurre di entrare per la prima volta nei 22 irlandesi. Da lì la partita è cambiata. Grandissimo ingresso anche da parte di Beatrice Veronese: due turnover strepitosi, l’ultimo a tempo scaduto che vale il successo.
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Italia: cosa non è andato
La meta tecnica – Giornata no per Vittoria Ostuni Minuzzi, che manca il placcaggio su Parsons che dà il via all’azione della meta di penalità, causata poi da un suo avanti volontario. In generale, l’approccio alla partita andrà migliorato in vista della Francia, che potrebbe non perdonare un avvio non al 100%.
L’intercetto di Corrigan – Rischiare la giocata in alcuni frangenti è parte del gioco dell’Italia, ed è una delle peculiarità che tante volte ha permesso alle Azzurre di portare a casa risultati importanti. Però quello di Rigoni al 78′ sul +13 era un passaggio – intercettato da Corrigan per la meta del 21-27 – eccessivamente rischioso e che forse andava evitato, considerato che la partita era solo da mettere in cassaforte senza prendersi rischi.
Gli infortuni – La profondità azzurra è messa sempre più a dura prova. La pausa (si tornerà in campo domenica 14 aprile contro la Francia) potrebbe essere molto importante per recuperare qualche giocatrice: Raineri a Dublino ha perso subito Turani (che non ha superato l’HIA) e Sgorbini (trauma al setto nasale). La panchina ha retto molto bene, ma l’infermeria comincia ad essere sempre più piena, considerando che resteranno fuori anche Sillari e Cavina. Si spera nel rientro di Giordano.
Francesco Palma
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