Le fasi statiche al centro del dibattito
Cambiare troppo potrebbe confondere gli appassionati vecchi e indurre meno appassionati nuovi ad avvicinarsi al rugby. E’ il punto di vista di Rob Baxter, il Director of Rugby degli Exeter Chiefs, club di Premiership inglese, che, in un dibattito con la stampa locale, ha espresso la sua visione.
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Troppi cambi alle regole del gioco renderanno il rugby meno attraente
“Dobbiamo smetterla – si riferisce alle affermazioni fatte da World Rugby e alle proposte che arrivano dall’Emisfero Sud – di pensare di cambiare regole ogni 12 mesi. Così confonderemo solo i tifosi”, esordisce nel suo discorso Baxter.
Che poi aggiunge: “Il rugby di tre o quattro anni fa mi sembrava che funzionasse molto bene. Poi si è deciso di cambiare molto: il 90% delle modifiche introdotte e proposte hanno ricreato, per certi versi, situazioni che si erano cercate di eliminare”.
“Il gioco – specifica – quando ci sono regole chiare e fisse che consentano a giocatori giovani e a nuovi tifosi di capire come si svolgono le partite e quali sono le migliori condizioni per disputare e vedere una partita. Se mi chiedete se sono preoccupato? Si, sono preoccupato per la deriva che potrebbe prendere il rugby”.
Infine un proposito: “Quello che mi auguro è che lascino le regole così come siano. La cosa che mi auguro invece è che si possa fare di tutto affinché queste regole vengano applicate in maniera oggettiva e rispettate da chi è in campo. Quando sento parlare della lentezza della mischia, nessuno però pensa a quanto lavoro ci sia dietro e alle possibilità offensive che una mischia offre. La maul? La gente dice: “fermare una maul è una cosa difficile”, è vero. Allora da un altro punto d’osservazione potrei dire: “più giocatori della rete difensiva entrano in un raggruppamento per fermare una maul più possibilità ci sono che si crei una bella meta veloce al largo che tanto piace”.
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