La vittoria con l’Irlanda ha rinfrancato l’ambiente e ora le Azzurre puntano ad una prestazione solida con le francesi
L’Italia femminile approccia il terzo impegno del Sei Nazioni 2023 dopo aver ottenuto la prima vittoria nel Sei Nazioni 2024, battendo l’Irlanda 27-21 a Dublino, primo successo della storia in terra irlandese.
La vittoria ha aumentato la visibilità del rugby italiano e proietta le ragazze allenata da Giovanni Raineri in una posizione di classifica che può essere ancora migliorata.
Prima però ci sarà da affrontare lo scoglio del match di Parigi con la Francia. Una partita difficile e stimolante al tempo stesso, che arriva in un momento genrale positivo per le Azzurre.
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Italia Femminile, Emma Stevanin: “I margini sono ampi, più lavoriamo insieme più le cose migliorano”
Intervistata sui canali ufficiali della FIR, Emma Stevanin ha ripercorso le tematiche emerse nel match con l’Irlanda.
“Sappiamo che seguendo il nostro processo di gioco riusciamo a ottenere dei risultati. Allo stesso modo, siamo consapevoli del fatto che ci siano tante cose da migliorare. I margini sono ampi, più lavoriamo insieme più le cose migliorano sia a livello individuale che di gruppo. Dobbiamo cercare di avere più possesso, attaccare di più e gestire meglio i palloni che abbiamo, in modo da poter respirare un po’ e non dover difendere troppo”.
Poi il focus di Emma Stevanin passa direttamente al terzo turno del Sei Nazioni. Domenica 14 aprile l’Italia è di scena a a Parigi contro una Francia altalenante. Secondo l’apertura/centro delle Azzurre un modo per infastidire le transalpine, rivali designate delle inglesi per la vittoria finale, esiste.
“Dobbiamo mettere loro tanta pressione. Quando si riesce a ‘rompere’ il loro gioco possono andare in difficoltà, ma sarà importante essere costanti soprattutto a livello mentale. Non sono un’avversaria irraggiungibile, lo abbiamo dimostrato più volte anche nel passato recente. Come detto prima, sarà importante non dare loro troppi palloni ed evitare di concedere giocate facili”.
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Italia Femminile, Emma Stevanin: “Spero che questa serie di vittorie italiane contribuisca ancora di più a diffondere il nostro sport”
La solidità del gruppo e le recenti esperienze collettive che hanno fatto da prologo al Sei Nazioni sono alla base dell’alchimia fra le giocatrici.
“L’esperienza del WXV ci ha dato modo di passare molto più tempo insieme rispetto a prima, permettendoci di crescere dal punto di vista del gruppo e di affinare i rapporti tra di noi”, ha spiegato Emma Stevanin, che poi ha concluso con una riflessione sul momento di popolarità che il rugby, sia femminile che maschile, sta vivendo in Italia.
“Abbiamo avuto una visibilità che di solito non abbiamo, anche quando vinciamo. Forse ha aiutato anche l’aver giocato a Pasqua, poiché molte più persone erano a casa e quindi hanno avuto la possibilità di vedere la partita. Anche tornando all’Università i giorni successivi mi sono resa conto di quanta gente avesse visto la partita, anche chi solitamente non seguiva il rugby. Il fatto che poi il Sei Nazioni femminile arrivi subito dopo quello maschile permette di dare una certa continuità e allungare l’arco temporale, per cui le vittorie alla fine danno visibilità a tutti, e spero che questa serie di vittorie italiane contribuisca ancora di più a diffondere il nostro sport in Italia e a renderlo più seguito rispetto al passato”.
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