La Federazione inglese vuole mantenere le regole attuali sull’eleggibilità di chi gioca fuori dalla Premieship
L’esodo dei giocatori inglesi verso la Francia non desta preoccupazione all’interno della Rugby Football Union. Bill Sweeney, CEO della Federazione inglese, ha dichiarato che non saranno cambiate le regole per chi decide di giocare al di fuori della Premiership.
Owen Farrell, Lewis Ludlam e Kyle Sinckler sono alcuni dei giocatori che a fine stagione lasceranno i propri club per accasarsi oltremanica, dove raggiungeranno Jack Willis, Henry Arundell e Joe Marchant (anche se per quest’ultimo si parla di un ritorno a casa).
Secondo quanto riporta Rugbypass, a Bill Sweeney è stato chiesto se fosse preoccupato della “fuga” di alcuni giocatori dalla Premiership, e il CEO della RFU ha risposto così: “In realtà, non proprio. La posizione in cui ci troviamo attualmente sulla politica di selezionare solo giocatori con sede in Inghilterra rimane la stessa”.
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Bill Sweeney, CEO della RFU: i contratti ibridi e l’eleggibilità dei giocatori residenti all’estero
La Federazione inglese ha in serbo delle novità per cercare di trattenere i migliori giocatori nel giro della Nazionale con una nuova formula. La RFU è pronta a mettere sul tavolo 25 nuovi contratti “ibridi” del valore di circa 150.000 sterline all’anno ma di durata variabile. Questi contratti saranno assegnati ai giocatori selezionati dall’Head Coach Steve Borthwick e che saranno i componenti principali della squadra britannica.
“Se guardi effettivamente i giocatori che abbiamo all’estero, probabilmente hanno preso una decisione in termini di ‘dov’è la mia carriera in Inghilterra attualmente? Sono in lizza per un posto in quei contratti ibridi? Faccio parte di quel gruppo ristretto di giocatori dell’Inghilterra che andranno avanti?’” ha dichiarato Bill Sweeney. “Se sono giunti alla conclusione che non è così – e la maggior parte di loro ha comunque avuto conversazioni con Steve – è in parte una scelta di vita più che altro” ha concluso il CEO della RFU.
Il Chief Executive Officer della Federazione inglese ha commentato le scelte dei giocatori che lasciano la Premiership per trasferirsi in Francia: “Stanno giungendo alla fine della loro carriera professionale, vogliono trascorrere tre o quattro anni in Francia e avere un’esperienza diversa con la famiglia o forse, in alcuni casi, forse è una questione finanziaria”.
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