Intervistato durante la nuova puntata del nostro Podcast, l’Azzurro ha rimarcato il duro lavoro che c’è dietro i successi della nazionale
Il buon periodo del Benetton Treviso, che ha vinto le ultime due partite tra URC e Challenge Cup, è strettamente legato alla congiuntura positiva che sta vivendo in generale il rugby italiano.
Uno dei protagonisti di questa primavera 2024, fin qui ricca di soddisfazioni, è Niccolò Cannone, seconda linea e uomo imprescindibile negli equilibri del Benetton e dell’Italia.
Intervenuto nel Podcast di OnRugby, ha raccontato in prima persona quanto lavoro c’è dietro i successi che hanno fatto gioire i tifosi e rinfrancato un intero movimento.
“È un momento importante per il rugby italiano, una fase che ha portato ad una svolta, lo testimoniano i nostri risultati, quelli della femminile e i premi individuali”, ha dichiarato il giocatore di origine fiorentina descrivendo ciò che accade tra club e nazionale.
La voglia di dimostrare e di non mollare mai dell’Italia
Niccolò Cannone ha poi parlato dei suoi compagni e dell’atmosfera all’interno del gruppo italiano: “Tommaso Menoncello è cresciuto tantissimo e ha avuto un riconoscimento gigantesco per un ragazzo così giovane. Lo stesso penso di Lorenzo Pani che ha ottenuto il premio per la miglior meta del torneo. Sono tutte piccole soddisfazioni che raccogliamo dopo aver vissuto, passatemi il termine, momenti di m…a. Siamo atleti professionisti, le nostre prestazioni sono sotto gli occhi di tutti e quando prendi tanti punti le critiche fanno parte del gioco. I momenti brutti ci sono stati, ma una cosa è sicura: non abbiamo mai smesso di crederci, mai tirato un piede indietro durante gli allenamenti.”
In nazionale dal Sei Nazioni del 2020, Niccolò Cannone è sempre stato coinvolto dai CT di turno, da Franco Smith, passando per Kieran Crowley fino a Gonzalo Quesada. Nel 2024 ha trovato un’ottima continuità di prestazioni, confermandosi a 26 anni come uno dei leader del pack azzurro.
“Sono contento della mia squadra – conclude Cannone – abbiamo continuato a lavorare duro anche quando sapevamo che l’avversario era più grande di noi. Dopo il mondiale avevamo l’amaro in bocca e una gran voglia di ritrovarci per rimettere tutto in gioco. Siamo un gruppo con tanta voglia di dimostrare qualcosa”.
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