Le parole del ct a due giorni dal match contro le transalpine
Dopo l’annuncio della formazione in vista della sfida contro la Francia, di domenica 14 aprile, alle ore 13.30 a Parigi, il ct della nazionale italiana femminile, Giovanni Raineri, è intervenuto in conferenza stampa.
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Italia, Giovanni Raineri: “Vogliamo mettere la Francia in difficoltà”
Il terzo turno del Sei Nazioni Femminile 2024 incombe. Così Raineri, che ha toccato diversi punti: “Sappiamo che andremo ad affrontare una grandissima squadra. La Francia è una formazione con un gioco completo, fra avanti, trequarti e uso del piede, ma il rugby è uno sport di combattimento e non andremo lì per tirarci indietro. La nostra idea è quella di metterle in difficoltà provando a tenere il pallone e a sviluppare un gioco che ci consenta di stare il più lontano possibile dai nostri ventidue, anche perché questo ci darebbe tante più chance di segnare punti. Loro sono molto veloci: fanno tanti ricicli e offload, dovremo sporcare le loro trame e da lì andare a mettere tanti dubbi al loro gameplan. Non amano rallentare o stare sui punti d’incontro”.
Sulla formazione: “Nel Sei Nazioni sto scegliendo delle formazioni più collaudate rispetto al WXV, anche perché sono due occasioni diverse a livello internazionale e quando si è tenuto il WXV c’erano giocatrici che avevano più bisogno di riposo rispetto all’attività fatta con i club.
La scelta fra Locatelli e Veronese? Hanno determinate caratteristiche che vanno bene in base alle avversarie che affrontiamo, inoltre questo mi serve da esempio per spiegarvi che vorremmo, come staff, avere un gruppo che non abbia un “gradino” così ampio a livello di minutaggio fra alcune giocatrici ed altre. Stando “in ritmo”, tutte possono essere pronte a recitare un ruolo da protagoniste sia da titolari sia da subentranti”.
Sul gioco al piede: “E’ un aspetto che stiamo cercando di curare, ma non possiamo non abbinarlo anche ad altri aspetti del gioco, come la caccia del pallone stesso, la risalita della rete difensiva e i placcaggi successivi ai punti d’incontro. La prossima sfida sarà quella di cercare di capire quando e come usarlo”.
Sul gioco “di contrattacco” con la palla in mano: “Il nostro triangolo allargato ha questa caratteristica nel suo DNA ma, come detto, dev’essere una cosa che va mixata alle altre, anche perché nelle partite ci sono i momenti e noi dobbiamo diventare bravi a fiutarli. In Irlanda abbiamo vissuto una sofferenza iniziale, data dalla meta di punizione e dal giallo subito, poi però abbiamo reagito e le ragazze hanno fatto vedere tutto quello di cui sono state e sono capaci”.
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