Le Azzurre a Parigi per sovvertire il pronostico. Sarà l’ultima gara della carriera dell’arbitra Joy Neville
Parigi sarà sempre Parigi: una città dalla quale è difficile uscire con in tasca dei punti pesanti per la classifica generale.
È comunque questo l’obiettivo dell’Italia allenata da Nanni Raineri che al Jean Bouin, stadio dello Stade Français prestato alla nazionale transalpina per l’occasione, cerca di sorprendere una Francia fin qui tutt’altro che perfetta in questo avvio di Sei Nazioni 2024.
Le Bleues hanno battuto, come da pronostico, l’Irlanda e la Scozia nelle prime due giornate del Torneo, ma l’hanno fatto con più fatica del previsto, mostrando alcune lacune dal punto di vista del gioco che impediscono a una squadra strapiena di talento di esprimersi come atteso.
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In questa mancanza di rodaggio della squadra avversaria proverà a incunearsi un’Italia decisamente rinfrancata dalla prima vittoria di sempre in Irlanda. Una partita che le Azzurre hanno controllato per 80 minuti, ad eccezione forse dei palpitanti istanti finali, ma che allo stesso tempo ha lasciato intuire anche quanto la squadra abbia ancora margini ulteriori di crescita.
L’Italia dovrà sfoderare un’altra grande prestazione difensiva come quella mostrata a Dublino: ancora tanto lavoro per il pack, che dovrà limitare le sfuriate di Romane Menager, forse la migliore numero 8 al mondo, e essere sempre attento alle iniziative della diabolica Pauline Bourdon-Sansus; non da meno il lavoro al largo, con la linea arretrata chiamata a chiudere sui tanti palloni giocati al largo dalla Francia.
Dovrà ripetere la sua spettacolare prestazione difensiva Emma Stevanin, ancora al centro di una linea arretrata confermata in blocco rispetto alla precedente gara, mentre è legittimo attendersi un acuto da Beatrice Rigoni, stella della squadra che finora ha giocato 160 minuti tra alti e bassi in mezzo al campo.
Infine, una parola per la direttrice di gara: quando Joy Neville fischierà la fine dell’incontro, chiuderà anche la propria carriera di arbitra. Dopo una straordinaria carriera da giocatrice (70 caps in terza linea per l’Irlanda), ha avuto una straordinaria carriera in mezzo al campo: ha arbitrato la finale della Rugby World Cup femminile nel 2017, è diventata la prima donna a dirigere un incontro di Challenge Cup maschile, la prima a dirigere in Pro14 e poi la prima TMO donna in un test match maschile, al Sei Nazioni e infine alla recente Rugby World Cup 2023. Da ora in poi lavorerà nel panel di World Rugby che si occupa degli arbitri di alto livello.
Francia: 15 Emilie Boulard, 14 Marine Menager, 13 Nassira Konde, 12 Gabrielle Vernier, 11 Melissande Llorens, 10 Lina Queyroi, 9 Pauline Bourdon-Sansus, 8 Romane Menager, 7 Emeline Gros, 6 Charlotte Escudero, 5 Madoussou Fall, 4 Manae Feleu (c), 3 Assia Khalfaoui, 2 Agathe Sochat, 1 Annaelle Deshayes
A disposizione: 16 Elisa Riffonneau, 17 Ambre Mwayembe, 18 Clara Joyeux, 19 Gaelle Hermet, 20 Teani Feleu, 21 Alexandra Chambon, 22 Lina Tuy, 23 Morgane Bourgeois
Italia: 15 Vittoria Ostuni-Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Beatrice Rigoni, 12 Emma Stevanin, 11 Alyssa d’Incà, 10 Veronica Madia, 9 Sofia Stefan (c), 8 Ilaria Arrighetti, 7 Isabella Locatelli, 6 Sara Tounesi, 5 Giordana Duca, 4 Valeria Fedrighi, 3 Sara Seye, 2 Vittoria Vecchini, 1 Gaia Maris
A disposizione: 16 Laura Gurioli, 17 Emanuela Stecca, 18 Lucia Gai, 19 Alessia Pilani, 20 Beatrice Veronese, 21 Alessandra Frangipani, 22 Francesca Granzotto, 23 Beatrice Capomaggi
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