Il mediano di mischia protagonista della sfida tra i biancoverdi e il Gloucester, dove milita
Stephen Varney si sta preparando a un suo personalissimo derby questo weekend, quando il Benetton infarcito dei suoi compagni di nazionale si presenterà a casa sua, ovvero al Kingsholm di Gloucester, dove il club inglese attende la sfida che vale la finale di Challenge Cup.
Sabato pomeriggio l’atteso confronto fra i veneti e il club inglese è una delle due semifinali della coppa cadetta, uno scontro per cui ognuno guarderà al proprio cortile di casa: “Sono spesso in contatto con Seb Negri perché siamo molto amici e gli ho mandato un messaggio di recente, ma non sulla partita – ha raccontato il numero 9 azzurro in un’intervista a Rugbypass – Non credo di essere amico di nessuno di loro questa settimana, però!”
Varney ha presentato così la sfida al Benetton: “Le fasi statiche saranno fondamentali, e in più il Benetton è la squadra che calcia di più nello United Rugby Championship. Ci aspettiamo quindi un massiccio uso del gioco al piede, a maggior ragione perché si tratta di fasi ad eliminazione diretta e quindi un rugby basato su chi commette il primo errore.”
Leggi anche: Dan Biggar: “Un futuro da coach? Ogni allenatore che guardo sembra più vecchio di 10 anni”
“Finora non siamo andati alla grande in campionato – spiega il mediano di mischia classe 2001 – ma le fasi finali in coppa le abbiamo ben portate a compimento. Non so perché ma è come se tutto andasse a posto quando sappiamo che se perdiamo non giocheremo più questa competizione. Spero potremo avere la stessa attitudine, offrire una buona prestazione e andare in finale.”
Non manca, comunque, un pensiero alla maglia azzurra, che Varney potrebbe tornare a indossare durante la prossima estate, con l’Italia destinata a un lungo tour nel Pacifico.
La Rugby World Cup e il Sei Nazioni hanno contribuito a rilanciare il mediano anche nel proprio club, dove malgrado le lunghe assenze ha già giocato più partite dello scorso anno, con 18 presenze di cui 12 da titolare, con oltre 900 minuti tra Premiership e Challenge Cup.
“Abbiamo fatto grandi passi in avanti come squadra, con l’Italia. Con Gonzalo Quesada il nostro gioco al piede è migliorato. Sensazione fantastica quella di essere parte della miglior squadra italiana della storia.”
“Abbiamo un bel gruppo, conosco bene tanti dei ragazzi per averci giocato a livello under 18 e under 20, incluso Tommaso Menoncello. Adesso abbiamo 23-24 anni e 30-40 caps alle spalle: nonostante siamo ancora giovani abbiamo una buona esperienza alle spalle e ci troviamo in un’ottima situazione. Speriamo di poter avere un bel tour estivo per continuare a progredire dopo i risultati raggiunti al Sei Nazioni.”
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.