Il presidente FIR durante la conferenza stampa di revisione dell’attività internazionale: “Grande momento e grande merito a Quesada, ma teniamo i piedi per terra perché sappiamo che a volte l’Italia torna indietro come i gamberi”
Il presidente Marzio Innocenti ha tracciato un primo bilancio durante la conferenza stampa di revisione dell’attività internazionale dei primi mesi del 2024. Durante l’evento, il presidente FIR è intervenuto insieme al vice-presidente vicario Giorgio Morelli, al direttore tecnico Daniele Pacini e ai tecnici delle 3 Nazionali – Gonzalo Quesada, Giovanni Raineri e Massimo Brunello – per fare il punto della situazione e individuare gli obiettivi per il futuro: “Ci sono alcune cose che dobbiamo tenere presente: questa squadra pochi mesi fa ha toccato uno dei momenti più bassi contro la Nuova Zelanda e la Francia. Quella squadra, però, era reduce da 13 partite in cui era sempre stata all’altezza dell’avversario, con un’età media di 23-24 anni, e la Federazione ci ha sempre creduto. Se quel calcio di Garbisi fosse entrato saremmo stati terzi, bisogna riconoscere all’allenatore di essere una persona molto capace di bruciare le tappe: quello che ha raggiunto si poteva sperare di ottenerlo in una stagione o forse due”.
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Innocenti sugli obiettivi dell’Italia
“Grande merito a Gonzalo e grande merito alla struttura federale che ha trovato in lui la persona che ha indicato la strada migliore per raggiungere i risultati” ha proseguito il presidente, che però invita tutti a tenere i piedi per terra: “Questo momento così bello sul campo non deve far dimenticare che l’Italia spesso torna indietro come i gamberi. Uno degli impegni più importanti che Gonzalo sa di avere è quello di mantenere il livello. Come obiettivo strategico è stato posto quello di battere tutte le squadre che sono dietro nel ranking, e aver battuto anche alcune di quelle davanti indica una qualità ancora superiore”.
Il presidente prosegue sullo stesso discorso: “All’indomani della vittoria contro la Scozia ho avuto modo di sentire molte persone del nostro mondo che dicevano che col Galles sarebbe stata poco più che una formalità: dobbiamo fuggire da questa mentalità, come sistema, perché battere il Galles è sempre un’impresa leggendaria. È chiaro che aver vinto una partita in così totale controllo come a Cardiff non era mai successo prima, ed è un punto reale di progresso, ma dobbiamo sempre ricordarci che l’Italia può fare questo ma anche esattamente il contrario, ritornando indietro. Questa squadra ha la possibilità di provare a vincere il Sei Nazioni. Un obiettivo quasi impossibile, ma per quanto mi riguarda questa parola non deve esistere. Certo, dall’altra parte sappiamo che l’Italia può fare questo ma anche esattamente il contrario, se perdiamo il controllo e non teniamo i piedi per terra”.
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Il bilancio del Sei Nazioni femminile
Il presidente ha poi passato in rassegna anche le altre Nazionali impegnate nei rispettivi Sei Nazioni 2024, a cominciare dalla femminile: “La Nazionale femminile è sempre stata il fiore all’occhiello della nostra Federazione, perché nei momenti più bui ci sono sempre stati i loro risultati. Siamo in un periodo di ricambio generazione, alcune ragazze hanno lasciato dopo i mondiali, altre stanno raggiungendo la fine della loro carriera, e il ricambio comporta sempre le difficoltà. Le ragazze che si stanno inserendo hanno però grandi qualità, quindi per quanto riguarda la Nazionale femminile siamo tranquilli. Poi è arrivata una vittoria storica contro l’Irlanda, quindi il bilancio è sicuramente positivo”.
Il bilancio del Sei Nazioni Under 20
“Per quanto riguarda l’Under 20 – ha proseguito Innocenti – la Federazione è sempre impegnata sulla formazione, per cui il Sei Nazioni Under 20 e il mondiale di categoria è da sempre un esame per noi. L’obiettivo non è avere 40-50 giocatori di alto livello, ma un centinaio. La Nazionale Under 20 anche quest’anno ha fatto delle imprese eclatanti, come in Francia. Siamo estremamente soddisfatti di una squadra che forse non ha le punte del passato ma a livello medio ha dato delle risposte importanti. Mi ha colpito in positivo il fatto che quando entrano i ragazzi della panchina il risultato non cambia e a volte addirittura migliora. Anche in questo caso non va dimenticato che nell’ultima partita abbiamo dimostrato quali sono i limiti che possono colpire i giocatori italiani: sottovalutare l’impegno e considerare una partita vinta ancor prima di giocarla. Spero che quella sconfitta sia stata una lezione importante in vista di un grande appuntamento come il Mondiale. Sono un po’ i vizi del rugby italiano, ma i ragazzi sono di grande qualità e lo sono mediamente”.
Innocenti su Italia A, Italia Emergenti e Italia Under 23
“In definitiva il Sei Nazioni di quest’anno è stato decisamente di grandi soddisfazioni, ma sono molto più preoccupato adesso di quanto ero prima. Finché sei in una situazione in cui nessuno ti dà grande credito è tutto più facile, invece quando raggiungi dei risultati è tutto più difficile perché devi confermarti” ha poi proseguito Innocenti, che ha parlato anche dell’organizzazione del lavoro delle seconde nazionali, a partire dall’Italia A che potrebbe tornare in campo a novembre: “Abbiamo una grande sfida: trovare le risorse per poter continuare il lavoro con la Nazionale A, con la Emergenti e con l’Under 23. Sono squadre fondamentali per il lavoro di Gonzalo, ma sono attività molto dispendiose e in questo momento la Federazione deve fare molta attenzione come spende i suoi soldi. Ricordo a tutti che la Nazionale che ci dà dei risultati ha iniziato a cambiare la sua struttura nel settembre-ottobre 2021 quando dopo tantissimi anni la Nazionale A è tornata in campo, contro la Spagna. In quella squadra c’erano 8 giocatori che poi hanno giocato col Galles a marzo: Capuozzo fu catturato in quell’occasione, ma c’erano anche Pettinelli, Nicotera, Marin, Lorenzo Cannone. Il Team Manager Giovanbattista Venditti sta lavorando per avere una partita della Nazionale A durante la finestra di novembre, ma se ci sarà l’occasione certamente ne cercheremo altre”.
Innocenti sugli investimenti economici
Il presidente ha concluso parlando degli investimenti economici della Federazione e delle entrate del fondo CVC: “Non abbiamo gestito l’ordinaria amministrazione con entrate straordinarie. Noi queste entrate straordinarie le abbiamo investite, ad esempio con i poli di formazione, e anche Gonzalo Quesada è un investimento, e la differenza si vede su quello che abbiamo ricevuto da lui. Altre nazioni, ad esempio la Francia, non hanno potuto farlo perché hanno dovuto ripianare dei debiti. Noi stiamo facendo ciò che fanno tutte le famiglie quando hanno entrate straordinarie: migliorare la propria condizione in modo che questa diventi una situazione stabile. Di conseguenza abbiamo investito questi soldi e possiamo farlo fino al 2027, ovviamente puntando a portare le entrate allo stesso livello delle uscite quando i soldi in questione non ci saranno più. Ci dobbiamo riuscire, se non ci riusciremo dovremo tornare indietro, ma mi sembra che tutto il movimento italiano sia più che soddisfatto di quello che stiamo facendo, per cui la strada è questa. Gli investimenti che abbiamo fatto ci stanno dando risultati e non solo sul campo. I nostri sponsor, che ringrazio sempre hanno detto che sono disponibili ad aiutarci ancora di più e sono soddisfatti dei nostri risultati. Se Gonzalo, la squadra, le ragazze, l’Under 20 continueranno in questo modo, e se le specialmente le squadre di club italiane abbracceranno questo progetto lasciando da parte tanti problemi che non ci sono e sono legati solo a guardare l’orizzonte più vicino, sono certo che raggiungeremo tutti gli obiettivi”.
Francesco Palma
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