Il tecnico ha detto che valuterà le condizioni della leggenda gallese, che potrebbe concedersi un’altra “Last Dance” dopo il finale deludente di Cardiff
L’avventura di George North con il Galles potrebbe non essere finita. La leggenda gallese, in teoria, aveva deciso di lasciare la Nazionale al termine di Galles-Italia: non proprio l’addio che si aspettava, non una cocente sconfitta e un brutto infortunio che lo ha portato a uscire dal campo portato in spalla dallo staff medico. L’avventura dei North col Galles, però, potrebbe finire diversamente.
A rivelarlo è stato lo stesso Warren Gatland al podcast “Rugby Pod” con Jim Hamilton e Dan Biggar: “Ho parlato con George North e ho provato a lasciargli la porta aperta, a seconda di cosa succede in Francia. Penso che gli sarebbe piaciuto avere l’opportunità di rimanere in Galles se ci fosse stato qualcosa sul tavolo per lui, ma sfortunatamente non c’era. Deve riprendersi dall’infortunio al tendine d’Achille, quindi dovrà prima trovare un nuovo equilibrio”.
Il 31enne North, una volta ripresosi dall’infortunio al tendine d’Achille, si trasferirà al Provence, in ProD2. In teoria questa scelta avrebbe dovuto rappresentare la fine della sua carriera internazionale, ma a questo punto chissà che non possa esserci un’ultima “Last Dance” per lui, magari con un finale diverso rispetto al match di Cardiff al Sei Nazioni.
Parlando del difficile tour estivo (Sudafrica a Twickenham, poi due volte i Wallabies in Australia) Biggar ha chiesto a Gatland se ci saranno dei cambiamenti e dei ritorni eccellenti: “La squadra sarà abbastanza simile a quella del Sei Nazioni. Ho parlato con Liam Williams, che gioca in Giappone, penso che sia uno di quei giocatori che, anche se ha avuto problemi con gli infortuni negli ultimi anni e non è stato in forma, ha quell’esperienza può fare la differenza per noi”.
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“Tutto è pensato per i prossimi Mondiali” ha proseguito Gatland: “Anche se il Sei Nazioni è una competizione davvero importante e vogliamo fare bene. Abbiamo deciso di scegliere alcuni giovani che pensiamo di poter sviluppare nei prossimi due anni. Non sempre prenderemo le decisioni giuste, ma vediamo alcuni ragazzi di talento in questo momento e abbiamo visto una certa crescita in loro”.
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