Nel corso di una lunga intervista al Daily Mail (che fa i complimenti agli Azzurri) il presidente ha raccontato le sfide e gli investimenti che attendono il rugby italiano nei prossimi anni
Il futuro del rugby italiano passa dagli investimenti e dalla formazione dei giovani: è ciò che ha spiegato il presidente Marzio Innocenti nel corso di una lunga intervista al Daily Mail, nella quale ha spiegato i suoi obiettivi, ma anche le sue preoccupazioni per il futuro: “È un periodo molto stressante per me, perché è molto chiaro nella mia mente che ho la possibilità di cambiare la storia del rugby italiano. È una cosa molto difficile. Tutti mi dicono in questo momento che devo essere davvero felice dopo il Sei Nazioni e lo sono. Sono davvero orgoglioso, ma ora sono davvero preoccupato anche per il futuro. Le mie giornate devono essere completamente concentrate sulla via da seguire, e probabilmente l’obiettivo al momento non è così chiaro. Questo è un problema” ha detto Innocenti.
“Quando sono stato eletto, è stato probabilmente il momento peggiore della storia italiana perché la stampa voleva che l’Italia uscisse dalle Sei Nazioni” ha proseguito Innocenti: “Avevamo perso molte partite e nessuno era sicuro che le cose sarebbero cambiate. Ma negli ultimi anni abbiamo fatto un buon lavoro modificare le accademie. Abbiamo avuto un grande problema con il percorso dei giovani. Le alte prestazioni del rugby sono cambiate. Non è come 20 anni fa. Per far crescere i giovani adesso servono tante, tante cose”.
Innocenti sul fondo CVC
Proprio in relazione alla formazione e alle accademie, il presidente ha parlato dell’importanza dell’investire i soldi del fondo CVC nel modo giusto, considerando che sarà possibile farlo solo fino al 2027. Una questione che riguarda tutte le Federazioni del Sei Nazioni, e lo stesso Daily Mail ha fatto notare che “l’approccio italiano è una lezione per paesi come il Galles e l’Australia, anch’essi in difficoltà”, facendo il confronto con la singolare scelta del Galles di investire parte dei fondi CVC per costruire un albergo a Cardiff: “Lo so – dice Innocenti – ma preferisco investire i soldi nel rugby perché questo è il nostro business, non posso dire nulla sulle decisioni degli altri paesi. Forse un albergo aiuta, ma volevo investire nel rugby di base e nella Nazionale per sviluppare il sistema e rafforzarci per il futuro”.
Futuro è una delle parole chiave dell’intervista di Innocenti, considerando la “scadenza” dell’investimento ma anche – a livello di campo – la giovane età del gruppo azzurro: “La scadenza è il 2027. Se per allora riusciremo a migliorare i nostri ricavi allora potrò continuare a investire. È ciò che spero, ma in caso contrario devo tagliare. L’Inghilterra è ok, ma tutti gli altri paesi del Sei Nazioni sono nella stessa situazione. I loro bilanci al momento sono negativi. È chiaro che non possiamo fare lo stesso per i prossimi 10 anni perché sarebbe troppo costoso. La buona notizia è che il rugby sta crescendo in Italia e che nel Sei Nazioni allo stadio Olimpico è tornato il tutto esaurito”.
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Innocenti sui risultati dell’Italia
“In passato abbiamo ottenuto vittorie sporadiche nel Sei Nazioni. Abbiamo battuto anche il Sudafrica, ma dopo tutto è stato distrutto. La mia responsabilità in questo momento è continuare su questa strada. La speranza è che in futuro una vittoria dell’Italia sia vista come la normalità. Speriamo che in futuro sia visto come una normalità che l’Italia possa vincere” ha proseguito il presidente, che ha anche ricordato le polemiche in seguito alle dichiarazioni di Jenkins dopo Galles-Italia.
“Dopo aver battuto il Galles a Cardiff quest’anno, il loro capitano Dafydd Jenkins ha detto che era imbarazzante per lui aver perso la partita. Il nostro capitano, Michele Lamaro, è rimasto molto amareggiato da questa cosa, ma gli ho detto che nella storia ci sono tante squadre che si aspettano di battere l’Italia. Se continuano a vincere, però, tutti cambieranno opinione. Quando il calcio di Paolo Garbisi ha colpito il palo contro la Francia ci è costato un sacco di soldi! Se fosse entrato avremmo potuto finire al terzo posto, non al quinto. È stato terribile dal punto di vista sportivo ma anche per nostri ricavi” ha spiegato Innocenti.
Il presidente ha parlato anche della giovane età degli Azzurri, che possono ancorare migliorare: “Penso che questa squadra darà il meglio di sé tra il 2026 e il 2029. In passato la nostra mentalità ci faceva pensare di non poter giocare come l’Inghilterra o la Francia, non credo che esista un Dio del rugby che dice che in Europa Inghilterra, Irlanda e Francia debbano essere i migliori. Non sarà sempre così. Se lavoriamo duro è possibile cambiare questa cosa”.
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