Viadana ha fame di risultati, il Petrarca studia il piano migliore: come si avvicinano le due squadre al match decisivo del 2 giugno
Da una parte una formazione esperta, abituata a giocarsi le finali come confermano i 14 scudetti in bacheca; dall’altra una squadra che ha vinto un solo campionato (nel 2002) ma che ha disputato quest’anno una stagione davvero brillante e ha voglia di dimostrarlo fino in fondo. Stiamo parlando di Petrarca e Viadana, i due club che si sfideranno questa domenica 2 giugno per la finale scudetto della Serie A Elite.
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A differenza del solito, per esempio come è stato negli ultimi tre anni, la finale del massimo campionato italiano non sarà affare tra Rovigo e Petrarca. L’exploit di Viadana in questa stagione ha rotto gli schemi e impedito la riproposizione all’ultima partita del derby d’Italia. Questo si è disputato in semifinale, ed ha visto il passaggio di turno dei padovani.
Come accennato, il Viadana nella sua storia ha vinto un solo campionato italiano, e più di 20 anni fa. Nelle tre finali giocate successivamente ai gialloneri non è più riuscita l’impresa di portare il tricolore nel mantovano. Quest’anno l’occasione si ripresenta, e tra i giocatori nel roster di Viadana c’è uno che l’anno scorso, con una diversa maglia, la finale contro Petrarca l’ha vinta (indirettamente) e conquistato lo scudetto: Alessandro Ciofani.
Serie A Elite, verso la finale: dalla carica di Ciofani alle strategie di Marcato
Il trequarti è stato intervistato a la Voce di Mantova: “Nella passata stagione era a Rovigo, stavo recuperando da un infortunio e la finale me la sono vista in tribuna. Mi è dispiaciuto non giocare, ma ho comunque gioito per la conquista del titolo. Stavolta spero proprio di vivere la finale da protagonista, ma ovviamente le scelte le farà lo staff tecnico. Io, come tutti i miei compagni, mi sto preparando con il massimo impegno”.
“Sia Rovigo sia Petrarca sono entrambe squadre molto forti. Coi primi abbiamo perso due volte in campionato e non siamo riusciti ad esprimerci al massimo, anche per merito loro. Con Padova abbiamo pareggiato all’andata e vinto di misura al ritorno, sono state due sfide molto equilibrate”.
“La finale fa storia a sé, può succedere di tutto e non credo ci sia una squadra decisamente favorita. Loro sono più abituati a giocare queste partite, ma non ci faremo condizionare da questo. Non ci sono particolari segreti nei nostri successi, siamo un gruppo unito e questa è la nostra forza. Senza dimenticare il notevole sostegno dei tifosi, che sono sicuro daranno una grande spinta anche domenica”.
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Se Viadana fa leva sull’energia e la fame di conquistare un titolo dopo tanti anni, il Petrarca può contare su tanta esperienza nel giocare partite così decisive. La prestazione in semifinale con Rovigo ne è un esempio, coi Tuttineri capaci di rimettere in carreggiata una partita che a un certo punto sembrava sbilanciarsi a favore dei rossoblù. Parlando a il mattino di Padova, il tecnico Andrea Marcato ha anticipato alcune strategie che ha in mente per la finale di Serie A Elite.
“Nelle ultime tre sedute abbiamo ridotto a 28 elementi il numero dei giocatori da cui sceglieremo i 23 per la finale, anche in base al tempo e al clima previsti perché potrebbe esserci la pioggia. Anche per questo è probabile che porteremo in panchina 6 avanti e 2 trequarti, come fatto nei playoff, ma scioglieremo il dubbio giovedì quando le previsioni meteo saranno più affidabili”.
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